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L’Italia può giocare in modalità impostazione? Cosa ha detto il modulo con Calafiori e il gioco a centrocampo

Riccardo Calafiori

L’Italia di Luciano Spalletti è partita con il piede giusto nel suo cammino ad Euro 2024. Nonostante un avvio shock con un gol subito dopo soli 30″ – la rete più rapida della storia della manifestazione – la formazione di Luciano Spalletti è riuscita a superare l’Albania con il punteggio di 2-1. Un risultato sicuramente positivo per la classifica del girone B, che ora vede gli azzurri in testa a pari punti con la Spagna, prossima avversaria della selezione tricolore fra quattro giorni.

Un’Italia che, per certi versi, ha ricordato nelle trame di gioco la versione migliore dell’undici azzurro guidato da Roberto Mancini nella campagna vincente del 2021. Tra le caratteristiche più somiglianti troviamo l’utilizzo di Federico Chiesa sull’out di destra, l’affidamento alla difesa a quattro, nonostante nei test pre-Europei Spalletti abbia testato la linea difensiva a tre, e una manovra di costruzione corale, con l’impiego costante dell’impostazione dal basso.

Su quest’ultimo aspetto si possono constatare pregi e difetti. Sicuramente la costruzione dalla propria difesa, se fatta bene, aiuta a conservare il possesso del pallone più a lungo e a rompere la prima linea di pressing avversaria. Nel caso concreto della sfida con l’Albania, le azioni ben manovrate erano l’unica opzione disponibile per scardinare le maglie difensive dei balcanici, anche attraverso l’avanzamento di uno dei due centrali difensivi, in particolar modo Riccardo Calafiori, abituato a compiere questa tipologia di lavoro a Bologna.

Ovviamente la costruzione dal basso, come ogni tattica di gioco, può portare le proprie conseguenze negative. Proprio per perseguire l’impostazione dal portiere, Federico Dimarco ha regalato il pallone agli avversari con una rimessa laterale totalmente sbagliata dopo nemmeno 30″, permettendo all’Albania di andare a segno con Bajrami. Inoltre, l’utilizzo di questa tattica con formazioni che vengono a pressare nella metà campo avversaria può costituire un grande rischio, il quale può esser evitato solamente con una pulizia tecnica degna di un centrocampo di assoluta qualità. Da questo punto di vista, il lavoro e la posizione di Jorginho, uomo che dà del tu al pallone, sarà fondamentale.

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