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Spalletti ha sbagliato la formazione contro la Spagna? Tra modulo, passaggi sbagliati e sostituzioni

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Luciano Spalletti
Spalletti / LaPresse

Un 1-0 che sta strettissimo alla Spagna. Se si voleva avere un metro di paragone per quest’Italia per capire il ruolo che può recitare in questo Europeo, eccoci accontentati. Gli azzurri di Luciano Spalletti sono almeno un gradino indietro alle grandi d’Europa, sicuramente rispetto agli iberici che hanno dominato la sfida in lungo e in largo, chiusa con il risultato minimo solo grazie a capitan Donnarumma.

La scelta di Spalletti sul modulo è stata coraggiosa. Conferma in blocco dell’undici che si è imposto sull’Albania, con una formazione ibrida tra 4-3-3 e 4-2-3-1, capace di trasformarsi a seconda delle situazioni. Il problema è che il palleggio azzurro non è mai stato fruttuoso, soffocato dal pressing delle Furie Rosse che ha avuto le redini del gioco sin dall’inizio del match, annullando i punti cardine della manovra, da Jorginho fino a passare a tutto il fronte d’attacco.

Così il CT ha cercato di correre ai ripari al termine del primo tempo. Fuori un impalpabile Jorginho e un Frattesi poco presente, dentro Cristante per dare un po’ di peso al centrocampo e Cambiaso a dare una mano a un Di Lorenzo in enorme sofferenza con Nico Williams. Le sostituzioni non hanno però fatto altro che abbassare l’Italia, che aveva nel solo Scamacca il punto di riferimento per riversarsi nell’altra metà campo. Di palloni gliene sono arrivati ben pochi, e quei pochi arrivati non hanno più portato a nulla.

Tra i cambi del secondo tempo, solo Zaccagni è riuscito a portare qualcosina di fruttuoso, riuscendo a combinare qualcosina sulla sinistra. Ma è parso davvero troppo, troppo poco per una squadra che con un altro portiere avrebbe subito un passivo ben più pesante. Spalletti aveva anche parlato della possibilità di utilizzare i lanci lunghi dalla propria metà campo per eludere il pressing, soluzione quasi mai vista e che non ha funzionato quando percorsa.

Insomma, quest’Italia non ha i mezzi, non ha i numeri per poter competere nel palleggio contro la Spagna, che fa del giro palla il suo marchio di fabbrica da quasi vent’anni. Contro la Croazia, undici ben più compassato, potremo rivedere una squadra che può provare a dominare la partita con le sue qualità per strappare il successo e la qualificazione agli ottavi di finale. Ma questa partita è un monito: per diventare grandi c’è tanta strada da fare.

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1 Commento

1 Commento

  1. Pasquale artuso

    22 Giugno 2024 at 9:38

    per me spalletti dopo i primi venti minuti doveva cambiare modulo di gioco, affrontare la Spagna sulla difensiva sperando in qualche contropiede.

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