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Più italiani con la Primavera: il nuovo regolamento risolverà i mali dell’Italia?

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Sassuolo Primavera
Sassuolo Primavera / LaPresse

Gli Europei 2024 sono entrati nella fase caldissima. Le sfide conclusive del torneo continentale potranno essere molto utili non solamente per chi ovviamente è ancora in corsa per il titolo, ma anche per chi invece l’Europeo l’ha già salutato da un po’. Il riferimento all’Italia non è casuale. Gli azzurri, dopo aver vinto l’ultima edizione nel 2021, sono incappati nell’eliminazione prematura e scottante con la Svizzera agli ottavi, evento che ha fatto, fa e farà discutere per diversi mesi.

Oltre alle scelte tattiche del CT Luciano Spalletti, il quale probabilmente ha voluto osare senza però avere il materiale a disposizione per farlo, la lente d’ingrandimento va proprio puntata sulla rosa tricolore agli Europei. Se paragoniamo il novero dei convocati italiani con quelli delle altre nazioni, ci si accorge come l’Italia non abbia molti giovani da sfruttare – salvo rare eccezioni – mentre le compagini di prima fascia danno fiducia a ragazzi poco più che ventenni, o addirittura adolescenti in alcune circostanze.

La causa di questa idiosincrasia nel schierare i ragazzi sta alla base del sistema calcio. Manca coraggio nel gettare nella mischia i giovani, i quali finiscono per stagnarsi in Primavera oppure per girovagare l’Italia a suon di prestiti in campionati minori. Nell’altro lato della medaglia, invece, se i giovani riescono a farsi notare anche all’occhio delle big, i club sparano cifre talvolta insostenibili per le società italiane, in particolar modo quelle di seconda fascia, le quali finiranno nel cercare stranieri per risparmiare e non spendere troppi fondi.

Un possibile rimedio la FIGC lo vuole trovare nella modifica del regolamento del Campionato Primavera. Dal prossimo anno, ogni squadra dovrà inserire in distinta, tra titolari e panchina, almeno 8 giocatori locali e 8 con requisiti per essere convocati per l’Italia. Questo numero aumenterà nella stagione successiva, dove si passerà a 10 e 10, addirittura 20 sui possibili 22 da poter schierare

L’intenzione sarebbe nobile, ma un’altra modifica potrebbe rovinare un’idea di per sé coerente con il voler aumentare il bacino di giocatori potenzialmente futuribili per la Nazionale. Verrà alzato infatti il limite d’età, che da 19 anni passerà a 20 anni. I club, quindi, potrebbero stanziare nel campionato giovanile i giocatori per un anno in più, con la conseguenza che essi perderebbero un anno in più di calcio giocato nel professionismo. Mossa che potrebbe quindi esser deleteria o addirittura peggiorativa per tutti i ragazzi che sognano di militare nel calcio che conta.

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