Tanti passi avanti per l’Italia di Luciano Spalletti. La campagna di Nations League si è chiusa con una sconfitta contro la Francia ma non cancella tutti i passi avanti fatti da dopo gli scorsi Europei, tornando così una selezione che può dire la sua sulla scena internazionale.
Il 3-5-1-1 ordito da Spalletti ha completamente cambiato il volto degli azzurri. Il tecnico di Certaldo si è svestito dei panni del maestro di calcio e si è messo addosso quelli del selezionatore, capendo così in quale modo sfruttare che cosa sta offrendo il movimento italiano. Questo è il caso degli esterni di centrocampo: da Cambiaso a Dimarco titolari, sena dimenticare Bellanova e Udogie, sono tutti calciatori di livello dal punto di vista europeo. E schierarli da terzini sarebbe stato riduttivo.
E così, con l’ampiezza del gioco e la difesa a tre, il livello qualitativo dell’Italia è salito in maniera vertiginoso. Una squadra sfrontata che non ha paura di giocare e di creare occasioni, mancando in qualche caso di cinismo, ma quello arriverà. Anche perché i due rivali per il ruolo da centravanti, Retegui e Kean, stanno crescendo sempre di più con Atalanta e Fiorentina. E i margini sono ancora ampi.
Basta questo per riportare l’Italia a essere una delle potenze del Vecchio Continente? No ma è un buon inizio. Per tornare almeno ai Mondiali, da cui si è assenti da dieci anni, e fare una buona figura. Poi si dovrà tornare a dare acqua agli ingranaggi, coltivando il talento che è presente nel nostro calcio. La scalata è appena cominciata.
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