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La favola delle Comore: i Celacanti in lotta per la qualificazione ai Mondiali

Trofeo Mondiali

Le qualificazioni per i Mondiali del 2026 in Europa non sono ancora iniziate, mentre in altre latitudini il percorso è già ben avviato e c’è grande fermento per il futuro. Con l’allargamento del campo partenti della kermesse iridata da 32 a 48 squadre, c’è spazio per alcune nazioni meno conosciute di potersi mettere in luce e tentare di conquistare il passaggio del turno. Una compagine, però, sta andando oltre l’inimmaginabile, e vuole compiere un’impresa che trascenderebbe ogni possibile considerazione.

In Africa, il format delle qualificazioni prevede nove gironi da sei squadre per ciascun raggruppamento. Solo le prime di ogni girone si qualificheranno direttamente all’edizione iridata in Nord America. Molte delle attuali leader non ci sorprendono: Marocco, Egitto, Algeria, Camerun, Costa d’Avorio, tutte big del calcio africano in lizza per partecipare ai Mondiali. Nel girone I, invece, la vetta del girone è occupata dalle Comore. Non avete letto male: la rappresentante delle Isole Comore, in questo momento, sarebbe qualificata ai Mondiali del 2026.

Per chi non le conoscesse, le Comore sono un arcipelago posto nell’Oceano Indiano, a metà strada tra il Madagascar e il Mozambico. Con una superficie di soli 2170 km² – per fare un paragone, la Valle d’Aosta ha un’area 3262 km² – e una popolazione totale di poco più di 700.000 abitanti, questo stato insulare dell’Africa è uno dei più piccoli dell’intero continente nero. Nonostante questo, i Celacanti stanno vivendo un sogno e a quasi metà strada sono primi nel raggruppamento, nel quale è presente anche una squadra come il Ghana, appaiata in testa alla classifica alle Comore a quota 9 punti.

Una buona parte del merito va data anche al selezionatore di questa piccola realtà. Un CT giramondo che però affonda le sue radici in Italia: infatti Stefano Cusin, nato a Montreal in Canada da genitori toscani, possiede per forza di cose la cittadinanza italiana. Una carriera, sia da giocatore che da allenatore, davvero curiosa e particolare. Come coach, Cusin ha lavorato, nell’ordine, in Camerun, Congo, Bulgaria, Libia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Cisgiordania, Inghilterra – al Wolverhampton come vice di Walter Zenga – Sudafrica, Cipro, Sudan del Sud e, appunto, Comore. Un autentico avventuriero, il Jules Verne del calcio. Se dovesse riuscire nell’impresa di portare le Comore ai Mondiali, Cusin verrebbe ricordato a vita nel piccolo arcipelago dell’Oceano Indiano che sogna un’impresa mai vista prima.

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