Ci sono state tante rivoluzioni nel mondo del calcio. Spesso nuovi presidenti hanno voluto stravolgere l’identità, il presente e anche il passato di una squadra, ma quello che sta succedendo al Chelsea è davvero estremo.
In brevissimi step ecco quello che è accaduto: a febbraio scoppia la guerra in Ucraina, Abramovich che ha il club dal 2003 deve lasciare per tutta una serie di problematiche economiche che la guerra ha scatenato nei confronti degli imprenditori russi all’estero. A maggio arriva il nuovo presidente, l’americano Todd Boehly.
Gli acquisti “estivi”
In estate, seguendo le indicazioni del manager tedesco Thomas Tuchel, compra Wesley Fofana per 80 milioni, Cucurella per 60 milioni (sì, avete letto bene, 60 milioni), Sterling per 56 milioni e Koulibaly per 30 milioni (vista così, De Laurentiis ha fatto un pessimo affare).
Tuchel dura sei partite, a settembre viene preso Graham Potter dal Brighton (pagato ovviamente 25 milioni di sterline). Fino a dicembre il nuovo allenatore gioca con quello che ha a disposizione, poi fa iniziare una nuova rivoluzione.
Gli acquisti “invernali”
In questo calciomercato che si chiuderà martedì il Chelsea ha acquistato il gioiello ucraino Mykhaylo Mudryk, pagato 100 milioni bonus compresi, il difensore Benoit Badiashile per 40 milioni, il centrocampista Andrey Santos per 12,5 milioni, l’attaccante David Datro Fofana per 12 milioni, un altro centrocampista, Noni Madueke, proveniente dal PSV Eindhoven per 35 milioni di euro e ha fatto di tutto per farsi prestare dall’Atletico Madrid Joao Felix, pagando questo passaggio 12 milioni.
Una movimentazione economica spaventosa che è continuata anche oggi con l’acquisto di Malo Gusto dal Lione per 30 milioni.
Se facciamo un rapido calcolo, le spese per questo calciomercato estivo ammontano a 241,5 milioni di euro, a cui sommare i 226 milioni della sessione estiva e si raggiungono così i 467,5 milioni di euro. Una cifra spropositata.
Lo spalma-costi americano
Il Fair Play finanziario? No, non lo hanno abolito, semplicemente il Chelsea utilizza un meccanismo molto utilizzato in USA: spalma il costo dell’acquisto per un periodo lunghissimo, che va oltre i cinque anni (Mudryk ha firmato per otto anni). In questo modo i costi si spalmano nel tempo e per fare un piccolo esempio, Mudryk costato 70 milioni netti (più bonus che poi si aggiungeranno nei prossimi anni), oggi costa solo 8,2 milioni di euro.
Oltre a questo, il Chelsea sembra anche aver cambiato completamente la sua identità. Prima era una squadra che andava in caccia dei migliori calciatori al mondo, oggi invece punta su giovani e giovanissimi. Da capire se l’obiettivo è costruire una sorta di Salisburgo “cinque stelle” oppure pensare di vincere da qui a cinque anni.
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