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Le origini pugliesi di Cherki e un possibile nuovo oriundo per l’Italia di Spalletti

CHerki / LaPresse

Negli ultimi anni la Nazionale italiana si è aperta un po’ di più all’utilizzo dei naturalizzati. Nel 2021 il centrocampo azzurro aveva nel suo condottiero Jorginho, nato in Brasile e sbocciato in Serie A, mentre adesso il punto di riferimento in attacco è Mateo Retegui, proveniente dall’Argentina. Ma la FIGC sta provando ad ampliare la sua rete con il trequartista del Lione Rayan Cherki.

Classe 2003, è ancora considerato uno dei giovani più interessanti del panorama mondiale, seppur in tono un po’ minore rispetto al passato in cui sembrava avere le fattezze del predestinato. Dal suo debutto tra i grandi a sedici anni ha collezionato 141 presenze e 17 reti con la maglia dell’OL, ma rischia di cambiare aria per la necessità dei francesi di ripianare i debiti. Piccolo particolare: il ragazzo è nato in Francia da genitori algerini. E allora, come è possibile che l’Italia possa attrarre a sé il ragazzo che era titolare nei Blues argento alle ultime Olimpiadi?

Semplice, per le origini italiane del padre Fabrice. Algerino sì, ma con una nonna nata a Bari, che si trasferì con i figli in Francia mantenendo comunque un legame con la nostra Serie A contagiando figli e nipoti. Nel caso specifico, il padre di Rayan è cresciuto con la passione verso la Juventus.

Per lui è dunque possibile ottenere il passaporto italiano grazie a questa lontana parentela. Al momento Cherki è uno dei perni dell’Under 21 francese, ma dopo la trafila con le Nazionali giovanili non è riuscito ancora a debuttare con la selezione di Didier Deschamps; l’Italia vorrebbe anticipare i tempi per consegnare a Luciano Spalletti il trequartista che pare mancare alle spalle di Kean o Retegui.

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