INTER (3-5-2)
Onana – Poco impegnato. Anzi, quasi mai. L’unica volta che è sollecitato rischia la frittata con un’uscita insicura che per poco non regala il gol a Maehle. Così così. 5,5
Darmian – Cosa ci faccia esattamente a sinistra in occasione del gol dell’1-0, lui che di fatto è il braccino di destra della difesa a 3 disegnata da Inzaghi, nessuno lo sa. Sta di fatto che come sempre Matteo dove lo metti sta. E fa benissimo. Laterale, centrale, poco importa. Anticipa, attacca e difende. Se poi fa anche gol, diventa tantissima roba. 8
De Vrij – Ritrova il campo dal 1′ dopo un po’ di tempo e risponde presente al “generale” Inzaghi. Là, nel cuore della difesa, è perfetto e concede davvero pochissimo. Sia a Zapata che a Hojlund. Ritrovato. Chissà che da qui alla fine, con Skriniar già promesso al PSG, non trovi più spazio. 7,5
Acerbi – Più silenzioso e meno appariscente dei compagni di reparto, ma ugualmente utilissimo. Conferma di attraversare un gran momento e di essere prezioso per l’Inter. Sia in fase difensiva che in costruzione. 6,5
Dumfries – Spinge il giusto, ma almeno difende bene. Quanto ci vorrà per rivedere l’esterno che in Qatar arava la fascia con l’Olanda? Forse poco, ora che il mercato è finito… 6
D’Ambrosio – Un quarto d’ora e spiccioli per riassaporare il prato di San Siro. Nulla da segnalare. Nel bene e nel male. SV
Barella – Dinamismo e quantità, meno qualità. Domenica c’è il derby, forse anche per questo non sprizza la solita energia. Ma al solito è prezioso. Chiude da capitano dopo l’uscita di Lautaro. 6,5
Calhanoglu – Chi lo avrebbe mai detto. Il turco, alla fine, è proprio un gran bel regista. Detta i tempi, sbaglia pochissimo e quando ha la possibilità rompe le linee nemiche con poderose progressioni palla al piede. Proprio bravo. 7
Asllani – Sostituisce il turco con compiti diversi, più contenitivi che di costruzione. Lo fa bene, senza fronzoli e senza errori. In crescita. 6
Mkhitaryan – Vedi sopra, ma al contrario di Barella. Regala più qualità che quantità, senza sbavature e con grande sagacia tattica. 6,5
Gosens – Il vero Robin sta tornando. Sgroppa a sinistra come ai bei tempi, forse perché vede i colori della Dea con i quali è diventato grande. Fatto sta che gioca un partitone, sia in fase di spinta che in difesa. Dove è decisivo nel primo tempo con un’ottima diagonale su filtrante di Scalvini. Dettagli che fanno la differenza. 7,5
Dimarco – Entra e fa il suo, poco di più. Ha una bella chance all’84’ ma la sfrutta male, sparando un missile da sinistra anziché trovare i compagni a centro area. Un turno di riposo glielo si può anche concedere. 6
Lukaku – Lotta (tanto) con tutta la difesa della Dea. Non fa giocate a effetto ma è sempre prezioso. Le sponde sono tutte giuste, la difesa della palla sontuosa. Non è ancora il Romelu devastante dell’Inter di Conte ma i segnali di ripresa sono importanti. 6,5
Dzeko – Dà fiato al rientrante Lukaku ma si vede pochino. Fa a sportellate con la difesa della Dea quanto basta per portare a casa la pagnotta. Esperienza al potere. 6
Lautaro – Nervoso. Francamente troppo. Colpa sua ma soprattutto dell’asfissiante marcatura di Toloi e in generale della difesa della Dea. Il Toro viene domato. E perde un po’ la testa. Si rifarà. 5
Correa – Ultimi scampoli di partita per non rischiare il rosso di Lautaro, nervosissimo. SV
Inzaghi – Applausi per la decisione di lasciare fuori Skriniar, probabilmente condivisa con la società ma comunque coraggiosa. Prepara bene la partita e vince la sfida con il rivale di sempre Gianpiero Gasperini. Bravo. 7,5
ATALANTA (3-4-2-1)
Musso – Quando c’è da parare lo fa, nel primo tempo su Barella. Sempre sicuro, sul gol di Darmian non può nulla. 6,5
Toloi – Giocatorone, l’italo-brasiliano. Si mette sulle tracce di Lautaro, non proprio l’ultimo arrivato, e gliela fa vedere pochissimo. Ha senso della posizione e dell’anticipo fuori dal comune. E’ bello da veder giocare, da manuale del calcio per tanti principi difensivi che i più giovani faticano ad apprendere. 7
Djimsiti – Sta lentamente tornando ai suoi livelli anche lui, dopo tanto tempo. Mai elegante, sempre efficace. Anche contro Lukaku che va il doppio. Dalle sua parti non si passa. 6,5
Scalvini – Cresce partita dopo partita. Con un maestro come Toloi al suo fianco può diventare un top assoluto. La personalità non gli manca, è sempre pulito e puntuale. Se Lautaro si innervosisce è merito anche suo. 7
Soppy – Dentro al 71′ per cercare di recuperare il risultato passando a 4 dietro. Non dà tantissimo, ma non sbaglia nulla. E’ pur sempre un 2002, non gli si può chiedere di cambiare la partita. Senza squilli. 6
Hateboer – Ritrova il suo “gemello” Gosens a San Siro. La sfida è intensa, ben giocata da entrambi. Non demerita ma ai punti vince il tedesco, più propositivo e cattivo (agonisticamente parlando). 6,5
Ederson – Entra ma si vede pochino. Corricchia in mezzo al campo senza cambiare mai ritmo. Da lui ci si aspettava un po’ di più. E di meglio. 5
De Roon – Se c’è un giocatore al quale nessun allenatore al mondo vuole rinunciare, ebbene, quello è De Roon. E’ dappertutto e mai fuori posizione. Corre, picchia, imposta. Volete di più? Peccato che non serva per passare il turno. Ma l’equilibrio, con lui, è sempre sovrano. 7
Koopmeiners – Si vede poco. E non è un bene per la Dea quando succede. Se la sua luce non si accende, infatti, difficilmente arrivano palle gol per l’Atalanta. Così è a San Siro, dove Koop pensa più a difendere che a impostare. Il risultato non è granché. 5
Maehle – Viene da due gol consecutivi ed è in fiducia. Ci prova sempre, anche perché dalle sue parti Dumfries è più timido di Gosens. Peccato che alle spalle dell’olandese ci sia il puntualissimo Darmian. che non fa passare nessuno. Nemmeno Maehle. Suo il cross per Zapata per l’unica vera palla gol della Dea, nel primo tempo. 6,5
Pasalic – Impalpabile. Compassato. Quasi irritante. Cammina per il campo e non dà nulla alla Dea. Dopo 54 minuti Gasperini lo toglie. Forse per la disperazione. 4,5
Lookman – Gasp gli concede una mezzora abbondante ma stavolta non va in gol, ed è una novità. La difesa dell’Inter è attenta, difficile sorprenderla. Lui ci prova duettando con Hojlund, sbattendo sul muro nerazzurro. Rimandato. 5,5
Boga – E’ vivo e si vede. Le azioni più pericolose del primo tempo (poche) partono sempre da lui. Nella ripresa sfiora il apri al 64′ con un sinistro che esce di niente dopo una finta che manda mezza difesa al bar. Poi Gasp lo sostituisce per dare spazio a Muriel. 6,5
Muriel – Una volta entrava e incantava. Oggi non ha la forma per essere così decisivo. E si vede. Incide poco. Ma ha anche pochi minuti per farlo. 5,5
Zapata – Lui almeno ci mette l’anima. Di palloni giocabili ne ha pochi ma quando gli arrivano non è che li gestisca benissimo. Anticipato più volte, l’unica occasione in cui può far male la spara in tribuna di testa. In teoria il suo pezzo forte. Cercasi Duvan disperatamente. 5
Hojlund – Come per il compagno di reparto, subentra con voglia ma si ritrova avvinghiato nelle maglie del trio di difesa nerazzurro. Inceppato. 5,5
Gasperini – Ci si aspettava un’Atalanta un po’ più offensiva, invece si presenta a San Siro con un piano di battaglia che snatura un po’ la sua Dea. Non paga, può capitare. Solo che questa volta gli costa la Coppa Italia. 5,5
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