L’acquisto di Adolfo Gaich, arrivato a Verona in prestito oneroso senza l’obbligo di riscatto, ma con un riscatto poi possibile fissato a 6,5 milioni, più 500 mila euro di bonus (più il 15% sulla futura rivendita) è molto sensato per la squadra Bocchetti.
Il Verona ha già un centravanti-boa intorno a cui ruota buona parte della fase offensiva, Milan Djurić, ma uno come Adolfo Gaich potrebbe essere un update di maggior livello tecnico. I corpi si assomigliano, anche se Djuric è 1,99 m, nove centimetri più alto di Gaich, ma il tipo di gioco dei due centravanti è simile.
Gaich può far salire il livello del Verona
Il Verona ha bisogno di un centravanti di quel tipo per diversi motivi tattici. Prima di tutto perché ha due esterni che hanno una buona capacità nei cross. Doig e Depaoli sono tecnicamente bravi nel trovare traversoni perfetti per il centravanti. Averne uno fisicamente dominante è importante.
Altro compito fondamentale del centravanti-boa è quello di giocare di sponda per aprire spazi per le due mezzepunte che Bocchetti fa giocare vicino al suo “9”. Che siano Tameze, Lasagna, l’altro nuovo acquisto Braaf, Lazovic o Simone Verdi, nessuno di loro riesce a giocare al centro dell’attacco e hanno bisogno di un centravanti che magnetizzi i corpi dei difensori avversari per dare loro più spazio.
Insomma la presa di Adolfo Gaich sembra davvero centrale nel futuro della stagione del Verona e di mister Bocchetti. Se l’argentino classe 1999, già visto a Benevento e autore del gol che diede la storica vittoria alla “Strega” a Torino contro la Juventus, riesce a calarsi subito nei panni che sembrano essere i suoi e ad armonizzarsi per il meglio nella sua nuova squadra, l’Hellas ne trarrà sicuro giovamento.
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