Sembrano non esserci possibilità per il ritorno di Simone Verdi alla Salernitana. Il calciatore dell’Hellas Verona, ma tesserato con il Torino, è stato al centro di un intrigo di calciomercato nelle ultime ore. Sembrava tutto fatto per riaccogliere l’esterno, ma il tutto è sfumato per un problema tecnico che ha impedito la registrazione dei documenti nelle tempistiche previste. Una domanda però è d’obbligo: perché aspettare l’ultimo momento.
Si era già a conoscenza che il calciatore sarebbe tornato di corsa a Salerno. Già la scorsa estate, prima del suo approdo in terra scaligera, la società di Danilo Iervolino aveva provato a riallacciare i rapporti con il calciatore, ma senza ottenere risposta positiva. A Verona però Simone non ha trovato il terreno fertile che aveva vissuto nella sua esperienza in Campania e, memore anche della cavalcata salvezza dello scorso anno, non ci sarebbe voluto molto per trovare un accordo.
Tanto è vero che se ne era parlato già a metà gennaio di un possibile ritorno di fiamma, eclissatosi però in poche ore. Il DS Morgan De Sanctis sembrava ormai aver dirottato le sue attenzioni su Jovane Cabral, l’ala dello Sporting Lisbona a caccia di riscatto in Italia dopo sei mesi incolore con la maglia della Lazio. Invece, quando sembrava tutto fatto con il capoverdiano, un nuovo dietrofront per ripiombare su Simone Verdi. Ma la volontà non è bastata.
Un comportamento, quello della società, che lascia ben più di una perplessità. Poiché l’impressione che viene data dall’esterno è di un movimento fatto ‘tanto per farlo’, dettato perlopiù dall’improvvisazione. La volontà di riportare Verdi a Salerno appare, a questo punto, più un ‘colpo di teatro’ per riavvicinare un po’ l’ambiente che frutto di una vera esigenza. Questo cambio repentino di obiettivo nelle ultime ore (Cabral era dato per fatto) sembra frutto di movimenti di cuore, e non di ragione. E nel calciomercato, bisogna saper bilanciare.
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