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Messi rivela: “Non invocavo Maradona durante il rigore decisivo dei Mondiali. 2026? Vedremo…”

Messi si racconta a 360° tra Mondiali presenti e futuri, senza dimenticare Diego Maradona…

Anche se Leo Messi è tornato alla vita, ed al calcio, di tutti giorni con il suo PSG, i ricordi di quanto avvenuto a Qatar 2022 lo accompagneranno ancora a lungo. Diventare campione del mondo con l’Albiceleste ha issato la carriera della “Pulce” davvero nel Gotha, facendo immediatamente partire la domanda se ci stiamo trovando di fronte al giocatore più forte della storia.

Per molti suoi conterranei Diego Maradona è, e rimarrà sempre, il numero 1 di ogni epoca, ma la questione non potrà che rimanere aperta per sempre, essendo impossibile trovare una risposta. A proposito del “Diez”, molti hanno scritto che durante il calcio di rigore decisivo Leo Messi stesse invocando proprio il campione del mondo del 1986. La risposta sul quesito è arrivata al quotidiano sportivo argentino Olè: “Quella preghiera? C’è chi dice che stessi parlando con mia nonna, o con Diego, ma non è così. Ho chiesto a Dio ed a Gonzalo Montiel di segnare, di non prolungare quell’agonia oltre perché stava diventando insopportabile”.

Dopo una carriera vissuta con la lunga ombra di Maradona sopra la sua testa, l’ex giocatore del Barcellona ammette di essersi tolto un notevole peso dalle spalle: “Ho desiderato con tutto me stesso quel momento. Dopo tanti anni in Nazionale, dopo esserci andato vicino nel 2014… Ho fatto tanti sacrifici, ci sono state tante sconfitte e tanti momenti difficili. La mia famiglia forse lo ha vissuto più di me: ho tanti parenti in Argentina e questa attesa li stava consumando, soffrivano come me, forse di più. So che hanno passato brutti momenti, ma ora siamo tutti sollevati dal successo e dall’essere diventati campioni del Mondo”.

Un momento fondamentale del match è stata la clamorosa parata del “Dibu” Martinez sul francese Randal Kolo Muani. Un salvataggio epico. “È stato tutto così veloce… Non sono riuscito nemmeno a viverla pienamente in quel momento. Ho sofferto di più guardando i video dopo, ho ancora l’ansia quando la rivedo.

Per l’Argentina è arrivato un trionfo epocale, ma nato da un inizio di Mondiale quanto mai complicato. Un percorso di crescita sotto ogni punto di vista. “Dopo la sconfitta con l’Arabia Saudita ci sentivamo una m… e se non avessimo vinto col Messico… In quel momento però si è vista la forza del gruppo. Nell’intervallo dissi che la situazione era difficile, ma che dovevamo giocare come sapevamo. Eravamo superiori al Messico e dovevamo accelerare. L’ansia ci ha divorato, per lunghi tratti è stata la nostra peggior partita, poi però siamo diventati più fiduciosi e calmi. Con la Polonia era partita da dentro o fuori e abbiamo avuto il controllo. Eravamo tornati alla nostra essenza”.

A questo punto, quali altri obiettivi per Leo Messi? C’è tempo per una “last dance” nel 2026? “Ho 36 anni e mi sembra difficile pensare di essere al prossimo Mondiale. Amo giocare a calcio e finché mi sentirò in forma e continuerò a divertirmi lo farò. Ma non riesco a pensare fino al prossimo Mondiale. Vado avanti, vedremo dove mi porterà la carriera. Scaloni? Spero che continui, sarebbe bello non cambiare in questo momento. È una decisione che spetta a lui e lo capirei in ogni caso. Non gli ho parlato ultimamente, ma mi auguro che decida di rinnovare, perché sarebbe il massimo per l’Argentina. Questo gliel’ho già detto”.

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