Manuel Neuer, 37 anni a marzo, portiere del Bayern Monaco e della Germania si scaglia violentemente contro il suo club e rimescola le carte di un ruolo nella squadra più importante di Germania che nessuno si aspettava. La pietra dello scandalo è l’allontanamento di Toni Tapalovic, preparatore dei portieri della squadra bavarese per 11 anni e persona fidato e amica di Neuer.
Il portiere tedesco ha deciso di attaccare la sua squadra in un’intervista realizzata dal Süddeutsche Zeitung e The Athletic, in cui non le manda a dire: “È stato un duro colpo per me, mi hanno colpito quando ero già a terra”, dice Neuer riferendosi al fatto che non può giocare perché infortunatosi sulla neve nel periodo post-Mondiali.
La cosa più brutale della mia carriera
“Questa è stata la cosa più brutale che ho vissuto nella mia carriera” è la frase più forte dell’intervista, insieme a una riflessione sulla sua squadra: “Al Bayern vogliamo essere diversi, una famiglia. E poi succede qualcosa che non avevo mai provato prima”.
La risposta di Kahn
Passano poche ore e a rispondere a Neuer ci pensa l’amministratore delegato del club, Oliver Kahn, altro portiere storico della squadra. Il dirigente non perde tempo e dice: “Quello che Manuel ha detto in alcune parti di queste due interviste in relazione alla partenza di Toni Tapalovic non corrisponde ii valori del Bayern. Inoltre le sue dichiarazioni non sono opportune perché siamo alla vigilia di partite molto importanti”.
E conclude sulla vicenda, facendo riferimento a un fatto simile che lo ha riguardato in Nazionale, quando nel 2004 fu allontanato Sepp Maier: “All’epoca, ero anche io deluso e risentito della federazione. Ma gli obiettivi comuni erano in primo piano per me. Erano più importanti dei miei sentimenti personali. Ed è per questo che ho deciso in quel momento di non parlare pubblicamente. Manuel ha fatto il contrario. Ne parleremo molto chiaramente con lui“.
Sembrano parole che non vogliano far cadere sotto silenzio quello che è accaduto.
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