Deluso. Amareggiato. Abbattuto. Convinto delle scelte fatte, che non rinnega ma che ammette non abbiano funzionato. Stefano Pioli difende le decisioni prese per il derby numero 178, anche se non lo hanno premiato. “Avevamo preparato la partita in un altro modo – spiega il tecnico rossonero – ma le cose non hanno funzionato. Volevamo essere più compatti per migliorare la fase difensiva. Avremmo dovuto palleggiare di più, avere un migliore dominio del pallone, invece abbiamo sbagliato troppo in uscita. E lo abbiamo pagato, perché così l’Inter ha potuto metterci sotto pressione”.
Un commento anche sull’ennesimo gol preso su palla inattiva. “Ci siamo fatti trovare impreparati un’altra volta – sottolinea – è un peccato. Leao? Il suo potenziale non si discute. Deve migliorare come concentrazione, così da essere sempre dentro la partita e non avere pause. Puntiamo tanto su di lui, la scelta di partire con due attaccanti più vicini era per cercare di mettere in difficoltà l’Inter. Leao non ha le caratteristiche adatte per giocare nelle due punte”.
Krunic, il momento più duro
Testa bassa anche per Rade Krunic, scelto ancora una volta da Pioli in mezzo al campo: “Il momento è complicato, il più difficile da quando sono qui. Noi diamo il massimo ma purtroppo in questo momento le cose non girano per il verso giusto e i risultati non vengono. Dobbiamo continuare a lavorare. Il problema non è tattico, è cambiato qualcosa nella nostra testa. Non sappiamo esattamente cosa”.
“Il 3-5-2 lo abbiamo preparato tutta la settimana. Volevamo proporre qualcosa di diverso perché nelle ultime gare avevamo fatto troppo male la fase difensiva. Speravamo di difendere meglio la porta per poi ripartire in contropiede con continuità. Non siamo riusciti a fare quello che avevamo preparato. Di positivo forse c’è il secondo tempo, in cui abbiamo difeso molto meglio del solito”.
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