Zlatan Ibrahimovic è tornato a parlare. E non le ha mandate a dire. Durante un’intervista esclusiva a SportMediaset, lo svedese, ancora fuori per infortunio, si è mostrato come sempre sicuro di sé: “Sono ancora Dio, sono ancora il numero 1: adesso torno e cambia la musica”. Nel momento più delicato della gestione targata Stefano Pioli, Ibra scende in campo con dichiarazioni perentorie, in attesa di dare il proprio contributo anche sul rettangolo verde.
Scacciacrisi
Nonostante una striscia di 7 partite di fila tra tutte le competizioni e il probabile addio allo scudetto, dopo l’eliminazione in Coppa Italia e la sconfitta in Supercoppa Italiana, Ibrahimovic prova a dare la scossa ai compagni: “Non sono preoccupato, sono momenti normali all’interno di un campionato, Ora dobbiamo parlare poco e dimostrare in campo il nostro valore”.
Sulle critiche, invece, ha commentato: “È normale, perché se non ti criticano non sei al top. A me criticano da 25 anni perché sono il numero 1, sono abituato. È come mettere benzina sul fuoco e quando scherzi con il fuoco ti bruci. Mi sento ancora Dio? Certo, non cambia niente”.
Recupero
Ibrahimovic ha quindi parlato della sofferenza di rimanere lontano dal campo per oltre 7 mesi senza poter dare il proprio contributo, a maggior ragione viste le ultime, delicate, settimane vissute dal Milan. Ma ora è pronto a riprenderesi la scena: “Sto molto bene, sono rientrato in gruppo e mi sento libero, in campo e fuori. In questo periodo ho fatto di tutto per aiutare mister, staff e club da fuori. Ho avuto pazienza perché dovevo rientrare al top. Il recupero sta andando secondo i piani. Ho tanta voglia, in questi mesi ho perso tempo”.
Leao
Lo svedese ha avuto anche parole al miele per Rafael Leao, investito del ruolo di giocatore simbolo dei rossoneri, ma anche di protagonista assoluto del campionato di Serie A. Un Leao che però è rimasto fuori dall’unidici iniziale dell’ultimo derby e che vive un momento delicato tra campo e voci di mercato: “Ha fatto un anno fantastico, ha vinto il premio come miglior giocatore del campionato. Poi il contratto, gli altri club che ti cercano, il Mondiale e tutto il resto…Ma lui deve restare concentrato e giocare a calcio, tutto il resto si risolve. È diventato più forte rispetto a un anno fa, in questa stagione tutti sanno chi è Leao, che è il più forte di tutti, e stanno più attenti”.
De Ketelaere
Ibra, infine, invita alla prudenza nei giudizi su Charles De Ketelaere, per cui le attenuanti non mancano affatto sebbene il rendimento del belga sia considerato al di sotto delle attese: “In questi mesi non ero tutti i giorni con la squadra, per conoscerlo bene devo essere tutti i giorni nello spogliatoio. Ha grandi pressioni, anche per il prezzo pagato e tutti hanno aspettative. Poi è in un’altra città, fuori casa e deve abituarsi, anche se quando arrivi al Milan tutti ti aiutano, ti accolgono al meglio: quando entri nel nostro spogliatoio ti senti a casa. È un talento, ha grande potenziale, deve solo trovare la giusta strada per crescere: deve solo sbloccarsi, poi una volta che si sblocca parte tutto”.
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