Ricomincia questa sera, martedì 14 febbraio, il viaggio in Europa di Antonio Conte. A San Siro alle 21.00 contro il Milan, nel giorno di San Valentino, Conte proverà a ravvivare la relazione complicata che porta avanti con la Champions League da quando è allenatore.
Ristoranti stellati
Nonostante ritenesse di avere in tasca solo 10 euro per mangiare nel ristorante stellato della Champions, la prima campagna europea di Conte con la Juventus è stata la migliore nella massima competizione europea. Era il 2012/13 e i bianconeri furono eliminati ai quarti dal Bayern Monaco. La stagione successiva addirittura l’addio alla Champions era arrivato ai gironi, con l’appendice frustrante della finale di Europa League allo Stadium sfumata al turno precedente con la Juve incapace di avere la meglio del Benfica tra le mura amiche.
Erasmus a Londra e ritorno
Il campionato conquistato col Chelsea (senza disputare Coppe europee) sembrava aver restituito un Conte internazionale, invece la stagione successiva non è andata secondo le aspettative. In Inghilterra arrivano la FA Cup ma anche un quinto posto, in Champions esce ancora agli ottavi, questa volta contro il Barcellona.
Conte torna quindi in Italia, all’Inter. Se lo scudetto in nearazzurro rappresenta un grande traguardo, in Champions esce entrambe le volte ai gironi. Anche la finale di Europa League, il miglior traguardo europeo dell’allenatore salentino, si risolve in una sconfitta.
Tattica
Il problema va ricercato probabilmente nella filosofia di gioco di Conte. Contro formazioni di alto livello, la differenza di corsa di quelle allenate dall’allenatore oggi al Tottenham non è più un fattore e la schematicità della proposta contiana, che sul lungo periodo del campionato dà sicurezza alla squadra, in Europa, con un livello più alto, rende solo prevedibile la squadra in entrambe le fasi. Gli esterni, inoltre, con ritmi maggiormente elevati, faticano a garantire la necessaria presenza in fase di rifinitura e conclusioni partendo così bassi in fase di non possesso, da “quinti” di difesa. Una difesa che, troppo spesso, è risultata passiva e bassa: contro formazioni dall’elevato tasso tecnico, alla lunga, si concedono occasioni e gol.
Riscatto a Milano
Questa sera, Conte avrà invece modo di rifarsi. Contro una squadra italiana, oltretutto in un periodo delicato, il tecnico salentino se la potrà giocare da favorito. Resta da capire se questo Milan può essere un test probante per le velleità europee di Conte.
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