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Serie A

Quando cambiare allenatore è la soluzione giusta

Solidità societaria e qualità della rosa permettono ai subentrati di incidere, come nei casi di Bologna e Monza

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Motta abbraccia Palladino (© LaPresse)

La 22ma giornata di Serie A sarà con ogni probabilità fatale a Davide Nicola, per il cui esonero alla Salernitana pare solo questione di annunci ufficiali. Un anno fa, lo stesso turno di campionato, fu fatale a Roberto D’Aversa sostituito alla Sampdoria dalla giornata successiva da Marco Giampaolo, mentre è stata anche l’unica presenza su una panchina del massimo campionato per Abdoulaye Konko al Genoa tra la parentesi Andrij Shevchenko e quella Alexander Blessin.

Maggiore fiducia

Compreso quello di D’Aversa ed escludendo le soluzioni ad interim come quella di Konko, a questo punto del campionato, nel 2021/22 erano già stati effettuati 7 cambi di allenatore. Cinque al contrario quelli avvenuti in questa stagione, in attesa che si concretizzi quello di Nicola e considerando un unico cambio al Verona considerata la sostanziale continuità avuta dall’affiancamento di Marco Zaffaroni a Salvatore Bocchetti.

Svolte europee

La prima panchina a saltare nel 2022/23 in Serie A è stata quella del compianto Sinisa Mihajlovic dopo 5 giornate, al cui posto è subentrato (dopo la parentesi Luca Vigiani ad interim) Thiago Motta, capace di portare il Bologna a giocarsi un piazzamento europeo. Tra le rivali dei rossoblù il Monza di Raffaele Palladino arrivato sulla panchina brianzola alla settima giornata, la stessa del debutto in Emilia di Motta, e presentatosi con una vittoria di prestigio contro la Juventus.

Bassifondi

L’arrivo di Zaffaroni ad affiancare Bocchetti sulla panchina del Verona dopo l’allontanamento di Gabriel Cioffi (avvenuto dopo il nono turno), ha permesso all’Hellas di volare, soprattutto dopo la sosta mondiale: 12 i punti conquistati nel 2023 a fronte dei 17 complessivi dei gialloblù. Non è invece riuscito a dare una sterzata decisiva a Genova Dejan Stankovic, arrivato alla Sampdoria alla nona giornata e che ha comunque raccolto nove punti in 14 match (2 in 8 quelli messi insieme dal predecessora Marco Giampaolo). Ha dato fiducia fino a metà gennaio la Cremonese prima di esonerare Massimiliano Alvini (7 punti in 18 partite), ma finora Davide Ballardini non è ancora riuscito a dare la svolta in campionato (1 punto in 4 partite), nonostante il doppio scalpo illustre (Napoli e Roma) in Coppa Italia.

Azzardo

Nonostante una fase frenetica con quattro esoneri avvenuti tra la quinta e la nona giornata, una classifica estremamente definita sia per il primo posto che soprattutto per la lotta salvezza, aveva fatto sì che l’unico cambio di tecnico da allora al 22mo turno fosse stato quello di Cremona. Ora che la lotta salvezza si è invece riaperta, con Salernitana e Spezia coinvolte, oltre a Nicola traballa anche la panchina di Luca Gotti a La Spezia. Non sempre, però, il cambio di allenatore è sufficiente per uscire da un momento di difficoltà: nei casi di Cremonese e Sampdoria, ad esempio, i problemi vanno ricercati anche al di là della guida tecnica, con i grigiorossi alle prese con una costruzione della rosa difficioltosa e che sta mostrando qualche limite e i blucerchiati attanagliati dalle vicissitudini societarie. Al contrario, dove c’è stata la possibilità di avere solidità societaria e qualità nei giocatori, le idee di Motta e Palladino hanno potuto attecchire, così come – sebbene con alcune differenze – avvenuto a Verona.

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