La conferenza stampa di oggi, prima della sfida contro lo Spezia da parte della sua Juventus, era prevedibilmente per Allegri una conferenza complicata, in cui gli veniva chiesto del grande nervosismo che esprime da un po’ di tempo a questa parte, in campo e fuori.
Non sono nervoso
Per quel che riguarda l’arrabbiatura verace che ha avuto alla fine della partita con la Fiorentina nei confronti in particolare di un tifoso, ha detto: “Non sono nervoso. Alcuni fischiavano senza motivo e non era giusto. Si può fare a fine partita ma non a prescindere”.
I numeri non mentono
Mentre poi si sofferma con un ragionamento più lungo su quel che è successo giovedì sera, dopo Juve-Nantes, in risposta alla domanda del giornalista di Sky, Stefano De Grandis. Il mister della Juve sulla questione ha detto: “L’altra sera ho avuto una reazione magari sbagliata. Posso essere criticato su tante cose ma non sui dati di fatto. Su questo non bisogna parlare, i numeri sono quelli e in matematica 1+1 fa due, mai tre. Accetto tutto, ma non la discussione sui numeri”.
Cortomusismo solo contingente
Ribadisce Allegri la sua fiducia nei numeri che ha collezionato in questi anni, tornando però, con onestà, anche sul suo credo o almeno quello che è stato consacrato come tale, il cortomusismo. Dopo le parole sui numeri infatti, ha continuato: “Voglio spiegare una cosa: il corto muso è semplice. Era rivolto a un campionato, a Ferrara ho parlato di uno scudetto che si poteva vincere anche di un solo punto, non importava vincerlo con mille punti di vantaggio. Poi il discorso è stato trasformato sulle partite singole e non è esatto”.
Un cortomusismo contingente e non di sistema. Sarà anche vero quello che dice Allegri, ma saranno le prossime partite, soprattutto in Europa a dimostrarlo.
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