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Calcio italiano

Morto Ilario Castagner: suo il Perugia dei miracoli e un Milan tornato grande

Nella sua Perugia, oggi si è spento Ilario Castagner, prima centravanti, poi grande tecnico e infine commentatore negli anni ’90.

Pallone Serie A (© LaPresse)

Se ne va un pezzo del calcio tra gli anni ’70 e ’80, un allenatore che ha guardato alle innovazioni del calcio nordeuropeo e olandese nello specifico, riportandole in Italia attraverso le sue squadre.

Ilario Castagner ci lascia a 83 anni, dopo aver vissuto una vita nel calcio con diversi ruoli. Prima di tutto è stato calciatore, mestiere centravanti. Con la Reggiana arriva in serie B, ma è con il Perugia, suo amore poi anche da tecnico, che lascia il segno segnando 17 gol in serie C.

La carriera da allenatore

L’avventura da allenatore importante inizia proprio a Perugia nel 1974 chiamato dal neopresidente Franco D’Attoma. La squadra è di bassa classifica in serie B, ma Castagner fa il miracolo. Prima sale in A e poi si staziona in buone posizioni di classifica per diversi anni. Prova un grande dolore quando vede morire in mezzo al campo Renato Curi, ma anche la gioia immensa di giocare un intero campionato, quello 1978-1979, senza perdere mai e finendo alle spalle solo del Milan. Quella squadra divenne “Il Perugia dei miracoli”.

L’esperienza con Lazio e Milan

Il Totonero gli distrugge il giocattolo-Perugia e lui riparte dalla Lazio, in B per lo stesso motivo. Tenta di salire subito in A, ma prima arriva quarto e l’anno successivo viene esonerato. Riparte poi dalla B, ma una B di prestigio, il Milan. Allena i rossoneri e ovviamente sale in A, lanciando calciatori come Evani e Tassotti. Negli anni successivi arriva un terzo posto con l’Inter e poi tante esperienze dolci e amare con Ascoli, Pescara, Pisa e non poteva che finire poi con il Perugia.

Gli anni in TV

Per chi è più giovane poi, non è possibile dimenticare la sua voce e la sua presenza sempre misurata e competente su diverse reti televisive, a partire da Telemontecarlo, per passare poi in Mediaset e Rai. Dopo tanti anni nel calcio, si era stabilito a Perugia, la città che lo ha amato e che oggi lo ricorderà dopo il derby più sentito, quello contro la Ternana.

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