MONZA (3-4-2-1)
DI GREGORIO – Dopo aver scippato il posto da titolare all’ex azzurro Cragno, si accinge a lanciare il guanto di sfida anche a Meret per la Nazionale. Merito della sua superlativa stagione al Monza, confermata anche contro il Milan. Fortunato quando battezza fuori un fiondata di Leao che si spegne contro il palo, bravo poco dopo quando respinge in due tempi una doppia conclusione di Leao e Diaz, addirittura strepitoso nella respinta a pugni chiusi su una stilettata di Tomori alla mezz’ora. Non gli riesce il miracolo invece su Messias che lo infila sulla sinistra. Nella ripresa ringrazia Theo che sbaglia un gol fatto, poi salva ancora un paio di volte su Saelemaekers e De Ketelaere. È sempre più una sicurezza. 7,5
MARLON – Il giallo arriva puntuale al ’27, inevitabile per chi è costretto a fronteggiare Leao. Lezioso ai confini con l’autolesionismo in alcune uscite di palla. Esce nella ripresa quando il Monza inizia ad attaccare e Palladino ha bisogno di altro in campo. 5,5
dal 70’ GYTKJAER – Si batte contro il colosso d’ebano del Milan, Thiaw, e non ne esce vincitore. 5,5
MARI’ – L’arbitro Rapuano gli risparmia un giallo che avrebbe meritato nel primo tempo. Neutralizza con soverchia facilità Origi, poi nella ripresa è costretto ad alzare l’attenzione con Giroud. Ma nemmeno poi tanto. 6
IZZO – Leggerino in un contrasto in avvio con Origi che gli ruba palla. Poi prende le misure del belga e lo rende innocuo. Tenta anche la via del gol nel finale ma il piede non è educato. 6
BIRINDELLI – Ha un bel passo e lo dimostra appena ingaggia un duello in velocità con Speedy Kalulu…e lo vince. Quando non ci arriva con la velocità, si aggrappa alla maglia di Theo e per l’arbitro Rapuano è tutto lecito. Prova anche a lanciarsi verso l’area di rigore avversaria, si tuffa e rimedia un giallo per simulazione. Quindi esce. 5
dal 58’ ESPOSITO – Personalità a sacchi per il giovanissimo talento scuola Inter. Crea più di qualche grattacapo a Saelemaekers e annuncia il proprio ingresso nel calcio dei grandi. 6,5
PESSINA – Uno dei grandi ex di giornata. Tanta sostanza, anche quando si tratta di chiudere in difesa. Si batte senza lesinare energie ma nel secondo tempo gli manca la lucidità necessaria per condurre i suoi al pareggio. 6
ROVELLA – Ingaggia un duello rusticano in salsa azzurra con Tonali. L’ex Genoa prova in tutti i modi ad abbattere fisicamente il rossonero, che però si rialza ogni volta come fosse di gomma. Uno dei più lucidi della sua squadra, si immola al 62’ per impedire a Diaz di ripartire. Ammonito e squalificato. 6,5
dal 70’ SENSI – Palladino ricorre a lui sperando nel guizzo e nel colpo di genio dell’ex azzurro, ma Sensi non trova la giocata vincente. 5,5
CIURRIA – Trasloca sull’altra fascia con un compito ingrato: sostituire Carlos Augusto. Suo il primo tiro in porta del match dopo un minuto ed è una conclusione che costringe Tatarusanu a un grande intervento. Poi resta un po’ schiacciato dietro ad arginare le offensive di Messias. Nella ripresa torna a destra e al 72’ rischia di pareggiare con un gran sinistro che si stampa contro il palo. 7
MOTA – Anche per lui è un po’ il derby del cuore, visto che gioca contro il connazionale e grande amico Leao. Fa poco per farsi notare, sicuro meno dell’avversario rossonero. 5
dal 83’ VALOTI – s.v.
CAPRARI – Primo tempo di sofferenza, la sua squadra fatica a salire e lui non la aiuta. Nella ripresa, quando il Monza alza il baricentro, tutti aspettano l’intuizione del campione, ma Caprari oggi non si accende. 5
PETAGNA – Oltre a Berlusconi e Galliani in tribuna, c’è anche Petagna in campo ad avere trascorsi in rossonero. Impegna subito Tatarusanu con un colpo di testa in torsione. Ci riprova a inizio ripresa ma trova ancora il portiere rossonero a sbarrargli la strada. Quindi esce, per nulla felice. 5,5
dal 58’ MACHIN – Uno dei più vispi del Monza. Appena entra rivitalizza la squadra con una scossa di energia ed entusiasmo. Per sua sfortuna non è sufficiente a raddrizzare la partita. 6,5
PALLADINO – La rivelazione più interessante in panchina di questo scorcio di campionato. Il suo Monza arriva da un filotto di 4 vittorie e 4 pareggi nelle ultime 8 partite e inizia subito alla grande sfiorando il gol due volte in un minuto. Poi il Milan prende il sopravvento e chiude in vantaggio il primo tempo. La ripresa biancorossa è focosa ma priva della necessaria lucidità. Il Monza colpisce anche un palo con Ciurria ma è il Milan a sfiorare un paio di volte il raddoppio. Un passo falso dopo 9 partite è più che accettabile. 6
MILAN (3-4-2-1)
TATARUSANU – Arriva a Monza sulle ali dell’entusiasmo di due clean sheet consecutivi (non gli capitava da 4 anni quando ancora indossava la maglia del Nantes) e lo dimostra dopo nemmeno 60 secondi, prima con una gran parata su sassata di Ciurria, poi sul corner conseguente con un intervento complicato su zuccata di Petagna. Nel convulso finale si fa trovare sempre pronto, anche in uscita, disarmando gli haters di professione che lo hanno eletto loro bersaglio preferito. Ps-dopo Monza i clean sheet consecutivi sono 3. 7
KALULU – Uno dei migliori rossoneri nelle due recenti vittorie del Milan. Anche a Monza conferma il suo magic moment. Letteralmente insuperabile su quella fascia, ma anche in mezzo dove presta soccorso ogni qual volta è necessaria la sua presenza. 7,5
THIAW – L’uomo della settimana in casa Milan: dopo la straripante prestazione offerta contro il Tottenham in Champions, è riproposto nuovamente al centro della difesa. Gioca una partita da veterano, non sbaglia mai i tempi dell’intervento e domina di testa dall’alto dei suoi 194 centimetri. È la rappresentazione in movimento della paziente saggezza di Pioli nel lanciare i suoi ragazzi. 7,5
TOMORI – Torna dopo l’infortunio all’anca che l’ha tenuto fuori nelle ultime partite. Sembra quello più in affanno dei colleghi di reparto, sbaglia anche diversi appoggi semplici. Poi piano piano ritrova ritmo e fiducia: prima sfiora il gol, poi battaglia aspramente con Petagna e non arretra di un passo. Nella ripresa è tra i più arruffoni, ma rappresenta un baluardo insormontabile per gli avanti monzesi. 6,5
MESSIAS – Chiamato a un lavoro a tutta fascia, è la più grande scommessa di giornata di Pioli. L’inizio è shock e dopo appena un minuto si fa sorprendere dormiente da Ciurria che costringe Tata a un grande intervento. È bravo a resettare e al 24’ ruba una bella palla a metà campo innescando una ripartenza molto pericolosa. È il prologo ideale al gol rossonero che Messias segna al 31’, riprendendo una corta respinta della difesa monzese. Al 53’ però rischia di compremettere tutto con un passaggio sbagliato che mette in moto gli avversari in campo aperto. Quindi esce. 6,5
dal 63’ SAELEMAEKERS – Pioli lo mette dentro per migliorare la fse difensiva, il belga invece rischia di rovinare tutto perdendo una palla sanguinosa a metà campo. Nel finale ha sul destro la palla buona per chiudere il match ma la spara addosso a Di Gregorio lanciato in uscito. 5,5
TONALI – Pioli lo vuole più alto, quasi accanto a Brahim Diaz. Il problema di Sandrino però non è tanto la posizione in campo quanto uno stato di forma che è lontano dai suoi momenti migliori. Malgrado questo, il centrocampista rossonero gioca una partita gagliarda, senza cedere di un millimetro anche nel convulso finale di partita. 6,5
KRUNIC – Diga davanti alla difesa, fa molto bene il suo lavoro. Si fa pescare da Rapuano con un fallo inutile a metà campo che gli vale il giallo al 33’. L’ammonizione potrebbe frenarlo psicologicamente, ma il bosniaco invece aumenta il livello di concentrazione e gioca una partita di eccellente fattura, sia in copertura che in impostazione. Esce acciaccato a 8 minuti dalla fine. 7,5
dal 82’ BAKAYOKO – Il redivivo, ci mette il fisico e un mattoncino importante per la vittoria finale. 6
HERNANDEZ – Alla 150^ presenza in maglia rossonera, per giunta con la fascia di capitano al braccio, Theo si blocca all’improvviso dopo 10 minuti facendo calare il gelo sulla parte di stadio rossonera. Per fortuna si rialza. In chiusura di primo tempo, scodella un pallone morbido nel cuore dell’area, solo che oggi lì in mezzo c’è Origi, non bomber Giroud, e l’invito sfuma. Si erge a protagonista all’inizio della ripresa: prima contrasta Birindelli fino al limite dell’area (rischiando il rigore), poi si divora letteralmente un gol che avrebbe chiuso il match. Il suo errore – gravissimo – costringe i suoi a restare fino al 95’ in apnea. 4,5
BRAHIM DIAZ – Letteralmente bullizzato dagli avversari che lo strattonano e lo stropicciano senza alcuna cautela. Il tutto sotto gli occhi compiacenti dell’arbitro. In un Milan rinfrancato come quello del primo tempo lo spagnolo è quello meno brillante. 6
dal 63’ DE KETELAERE – Il primo pallone che tocca lo perde. Anche stasera però ha l’occasione buona per sbloccarsi, ma non c’è verso: di nuovo solo davanti al portiere riesce a divorarsi un gol colossale a 5 minuti dalla fine. Almeno per l’impegno e la dedizione si lascia apprezzare, anche in fase difensiva. Qualcuno gli tolga il malocchio. 5,5
LEAO – Una bella iniziativa in avvio costringe Di Gregorio a un intervento non semplice, ma la perla assoluta di Leao arriva al 18’: un tiraggiro dal limite dell’area che scortica il palo (quarto legno colpito in stagione dal portoghese) alla sinistra del portiere monzese. Ci riprova al 24’, stavolta il tiro è nello specchio ma Di Gregorio ci mette una pezza. Poi si appisola, come spesso gli accade e in campo non si vede più. 6
dal 79’ REBIC – s.v.
ORIGI – Contro il Monza, all’andata, il belga ha segnato il suo primo gol in serie A, una buona ragione per riproporlo dal primo minuto all’U-Power Stadium. L’inizio è pimpante: al 5’ ruba palla a Izzo ma non riesce a servire Leao solo in area. Poi Pablo Marì e Izzo lo mettono in mezzo e lo prendono a cuscinate per tutto il tempo che resta in campo. 4
dal 63’ GIROUD – Tenta di mettere la sua firma sul match ma non è la sua serata. 5,5
PIOLI – In cerca di conferme dopo due successi di misura. Rivive l’incubo degli inizi narcolettici della sua squadra nel mese di gennaio e il Monza rischia di segnare due volte nel primo minuto. Per fortuna stavolta ci pensa Tatarusanu. Da quel momento la squadra prende le misure giuste e chiude meritatamente in vantaggio il primo tempo. Peccato che nella ripresa finisca troppo presto la benzina, così il Milan finisce per sgonfiarsi e rischiare fino al 95’ un pareggio che avrebbe avuto il sapore della beffa. 6,5
Continua a leggere le notizie di OA Sport Calcio e segui la nostra pagina Facebook