Sarà un appuntamento cruciale per il Milan quello di mercoledì 8 marzo. Nel ritorno degli ottavi di Champions League i rossoneri si giocano l’ultimo obiettivo stagionale rimasto, per quanto fosse il più arduo sia per la competizione in sé sia per la forza della squadra allenata da Stefano Pioli che non sembra avere una rosa strutturata adeguatamente ad affrontare le big europee. Tuttavia, dopo aver compiuto l’impresa scudetto, conquistato da outsider, il Milan prova a guardare con fiducia anche all’appuntamento di Londra, forte pure dell’1-0 dell’andata.
Obiettivi sfumati
La differenza è che i rossoneri arriveranno alla prossima partita in una situazione completamente diversa rispetto a quanto vissuto nella passata Serie A. La sconfitta contro la Fiorentina ha certificato una volta di più quanto il Milan sia di fatto fuori dalla corsa scudetto: 18 erano i punti di svantaggio dal Napoli alla vigilia di questo turno e 18 sono rimasti, nonostante la caduta della capolista.
A gennaio, nel giro di fatto di una settimana, erano già stati bruciati gli obiettivi di Coppa Italia e Supercoppa. Per questo la sfida contro la squadra di Antonio Conte potrebbe ridare colore ad una stagione che si sta ingrigendo in casa Milan. I rossoneri possono contare sulla propria tradizione e sul momento negativo del Tottenham che ha perso 6 delle 12 partite giocate nel 2023, inclusa l’andata al Meazza. Le squadra di Conte, inoltre, hanno sempre faticato nelle coppe, in particolare modo in quelle europee.
Rivoluzione tattica
Il Milan, però, dovrà comunque porre attenzione alla sfida contro gli Spurs. L’introduzione della difesa a 3 va ancora assimilata a dovere, come dimostra proprio la sconfitta del Franchi. Pioli è stato senz’altro bravo a capire che la squadra scudettata non poteva avere futuro con il medesimo atteggiamento tattico e ha apportato dei correttivi, anche se con colpevole ritardo.
I rossoneri hanno vinto l’ultimo tricolore sfruttando le capacità di strappo palla al piede dei suoi giocatori migliori, dando il meglio di sé quando potevano attaccare in campo grande. Una situazione che in questa stagione non si è più riproposta, con le avversarie che hanno adottato le contromisure necessarie. Anche la transizione da un trequartista più fisico ad uno più tecnico non è andata a buon fine, non solo per colpa di Charles De Ketelaere.
Pioli dovrà quindi riuscire a far consolidare nuove certezze che sembrava stessero sedimentando, ma che lo stop contro la Fiorentina potrebbe aver rimesso in discussione. Molto dipenderà da come la squadra reagirà a questa battuta d’arresto. E dovrà farlo nella massima competizione europea.
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