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Coppe Europee

Mourinho e le sirene europee: dalla vittoria in Conference alle nuove magie in Europa League

Il tecnico portoghese ha dimostrato ancora una volta il suo feeling con le coppe europee

José Mourinho e l’Europa, un’affinità che non si spegnerà mai e poi mai. La Roma ha fatto il suo dovere nell’andata degli ottavi di finale di Europa League contro la Real Sociedad e adesso può cominciare a sognare davvero in grande, match di ritorno a San Sebastian permettendo. I giallorossi però stanno costruendo, grazie al lavoro del tecnico portoghese, una mentalità continentale che nella Capitale si era raramente vista.

La Lupa non è stato spesso protagonista a livello europeo. I tifosi di vecchia data ricorderanno ancora con enorme dolore la finale casalinga di Coppa dei Campioni 1984 con il Liverpool, quella dei balletti ai rigori di Bruce Grobbelaar. Lo stesso Liverpool che, cinque anni fa, interruppe il sogno giallorosso di arrivare all’ultimo atto della Coppa dalle Grandi Orecchie. Ma nella storia della Roma, questi sono stati più che altro degli episodi.

Mentre con lo Special One, i giallorossi sembrano capaci di poter essere davvero protagonisti nel Vecchio Continente. La Conference League alzata al cielo lo scorso anno ha regalato consapevolezza. Parliamo sempre di una terza coppa internazionale, ma si sa come le parole si perdono nel vento: puoi essere la squadra più forte in circolazione, ma le partite le devi sempre vincere sul campo. Altrimenti, non esisterebbe la stessa essenza dello sport.

E l’obiettivo di Mou è ripetere lo stesso cammino. Facendo comunque uno step in avanti. Dalla coppa ‘inferiore’ si è passati a quella di mezzo. Per costruire una mentalità vincente in ambito continentale: dopo un girone iniziale così così in Europa League, i giallorossi hanno messo le marce alte nella fase ad eliminazione diretta, con la rimonta sul Salisburgo ed il successo dell’andata con la Real Sociedad.

Il portoghese ha già lo sguardo verso la partita di ritorno. Passo dopo passo. Per una crescita graduale, e magari essere protagonisti anche in Champions League nel prossimo futuro. Del resto, se uno Special One come lui non sa quello che si deve fare per vincere in Europa…

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