La personalità è strabordante, i piedi fatati nonostante non siano proprio da calciatore (porta il 47). Con la Svezia ha segnato più di ogni altro calciatore nella storia (62 gol in 121 presenze), anche di un mito come Gunnar Nordahl, che a onor del vero si è fermato a 43 reti ma in appena 33 partite. Poco importa a Zlatan Ibrahimovic, uno che quando si parla di primati ti risponde così: “Sono qui per fare la differenza e dimostrare a chi mi ha dato per finito che si sbagliava. I record da vecchio non li voglio, li voglio perché sono io…”. Parole pronunciate alla vigilia delle gare di qualificazione ad Euro 2024 che la sua Svezia giocherà in questi giorni contro Belgio e Azerbaigian (24 e 27 marzo). Proprio così, la sua Svezia. Perché il “Leone” è tornato. Ed è pronto a ruggire per far sognare i tifosi del suo Paese.
Le ultime magie di Zlatan con la maglia della Nazionale risalgono al 17 novembre 2015, quando segnò una doppietta contro i “cugini” della Danimarca. Ora, dopo un calvario durato quasi un anno e un’ultima apparizione datata 29 marzo 2022 contro la Polonia, il commissario tecnico Janne Andersson lo ha convocato di nuovo. Ibra tornerà in campo con la Svezia 360 giorni dopo l’ultima volta, sembra quasi uno scherzo del destino. Ma pensare che la sua prima convocazione risale addirittura al 2001 fa venire i brividi. Più che di un calciatore parliamo di un (atleta) immortale.
Re Zlatan. Anzi, dio Zlatan
Del resto Zlatan si paragona da sempre a una divinità. Una delle sue frasi più celebri la pronunciò rispondendo a una giornalista che gli chiedeva un commento sugli spareggi per la Coppa del Mondo. Lui disse: “Solo Dio lo sa”. E quando lei replicò, ironizzando, “è un po’ difficile chiedere a lui”, Zlatan rispose con il suo solito fare, serio e imperioso: “E perché mai? È qui davanti a te, adesso”. Beh, è proprio questa personalità ciò che serve al Ct Andersson per far fare il salto di qualità alla sua Svezia. Un gruppo che ha qualità non indifferenti in quasi tutti i reparti ma che nell’ultima Nations League ha deluso, perdendo due volte sia con la Norvegia che con la Serbia, e riuscendo a strappare punti solo con la Slovenia (una vittoria e un pareggio).
Adesso ci sono gli Europei 2024 in ballo, in programma in Germania dal 14 giugno al 14 luglio. Inseriti nel girone F con Estonia, Azerbaigian, Austria e Belgio, i gialloblù sulla carta si giocheranno le prime due posizioni con le ultime due. Ma scorrendo la lista dei convocati (vedi sotto) l’impresa è tutt’altro che impossibile. Soprattutto con Ibrahimovic a disposizione. Uno che, quando è in campo, può fare la differenza anche solo con la sua presenza. E questo Janne Andersson lo sa bene: “Zlatan e io siamo stati sempre in contatto, anche quando era infortunato. Ora si sente bene e può dare il proprio contributo. La sua personalità e la sua esperienza aggiungono molto alla squadra. È unico in questo senso”.
Una Svezia con tanta qualità
Nel gruppo di Andersson spiccano alcuni nomi. Su tutti Forsberg e Kulusevski, elementi in grado di fare la differenza grazie alle loro qualità tecniche. Il centrocampista del Lipsia può ricoprire tutti i ruoli in mezzo al campo, dalla mezzala al trequartista. L’esterno mancino del Tottenham, invece, è devastante quando parte largo a destra per accentrarsi. Sulle ali anche Karlsson dell’AZ Alkmaar ed Elanga del Manchester United rappresentano valide alternative, così come il centravanti Isak del Newcastle, che a meno di sorprese sarà il titolare con Ibra pronto a dargli suggerimenti per farlo diventare grande.
Dietro il giocatore di maggiore esperienza e qualità è Lindelof, centrale del Manchester United, mentre in porta dovrebbe giocare l’ex giallorosso Olsen, ora all’Aston Villa. Tra gli altri ci sono due giocatori che hanno fatto tappa in Italia (Svanberg e Quaison) e tre che tuttora militano in Serie A (Hien, Holm ed Ekdal). Insomma, si tratta di un gruppo solido che può ambire a passare il turno per poi andare a giocarsi le proprie chance in Germania. Soprattutto ora che c’è Zlatan a dare una mano.
E dire che molti si aspettavano il suo ritiro dopo il 19esimo scudetto vinto con il Milan. Quale epilogo migliore per uno come lui che al suo ritorno nella Milano rossonera, nel gennaio del 2020, aveva annunciato di aver scelto di nuovo il Diavolo proprio per farlo tornare grande. Invece lo svedese è andato avanti, più carico che mai nonostante i 41 anni suonati. “Sarebbe stato troppo facile. Non era una conclusione che faceva per me”. E infatti non è ancora finita. Prima ci sono gli Europei da conquistare con la sua Svezia. Poi, chissà, magari anche da vincere. Con Zlatan niente è impossibile.
I convocati della Svezia
- Portieri: Viktor Johansson (Rotherham), Kristoffer Nordfeldt (AIK), Robin Olsen (Aston Villa)
- Difensori: Joel Andersson (Midtjylland), Ludwig Augustinsson (Maiorca), Hjalmar Ekdal (Burnley), Gabriel Gudmundsson (Lille), Isak Hien (Verona), Emil Holm (Spezia), Edvin Kurtulus (Hammarby), Victor Lindelof (Manchester United), Carl Starfelt (Celtic)
- Centrocampisti: Viktor Claesson (Copenhagen), Albin Ekdal (Spezia), Samuel Gustafson (Hacken), Jesper Karlstrom (Lech Poznan), Kristoffer Olsson (Midtjylland), Mattias Svanberg (Wolfsburg)
- Attaccanti: Anthony Elanga (Manchester United), Emil Forsberg (Lipsia), Viktor Gyokeres (Coventry City), Zlatan Ibrahimovic (Milan), Alexander Isak (Newcastle), Jesper Karlsson (AZ Alkmaar), Dejan Kulusevski (Tottenham), Robin Quaison (Ettifaq)
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