La sconfitta contro l’Inghilterra nella prima partita delle qualificazioni a Euro 2024 ha aperto la discussione anche sul ct dell’Italia Roberto Mancini e sulle scelte tattiche adottate per affrontare gli inglesi a Napoli.
La gara
Il 2-1 a favore della Nazionale dei Tre Leoni maturato al Maradona, infatti, non riflette fino in fondo l’andamento della gara che avrebbe potuto concludersi con un margine più ampio per la selezione di Gareth Southgate che specialmente nel primo tempo ha messo alle corde gli Azzurri.
Prepartita
A non convincere appieno erano già state le convocazioni. A risaltare, posta l’assenza di Ciro Immobile per infortunio, era stata soprattutto l’assenza del compagno laziale Mattia Zaccagni tra i giocatori offensivi più in forma. Una mancata chiamata probabilmente da far risalire alla scorsa estate e al rientro anticipato del giocatore dal ritiro di Coverciano.
Attenuanti
Le difficoltà maggiori, al netto di un discorso qualitativo, Mancini le ha però avute nel pacchetto arretrato, dove le numerose assenze hanno di fatto obbligato il ct ad avere a disposizione pochi centrali, anche in considerazione delle condizioni di Bonucci, per di più con poca esperienza azzurra alle spalle.
Scelte
Nonostante la maggior predisposizione dei difensori convocati a giocare a tre nei rispettivi club (in questo senso anche Matteo Darmian avrebbe potuto rientrare nel novero dei centrali), Mancini ha secreto di affidarsi al modulo più collaudato proponendo però una coppia (Toloi-Acerbi) sostanzialmente inesperta a livello internazionale e poco abituata alla linea a 4. In questo senso ha sorpreso l’esclusione di Romagnoli, ma il ct ha evidentemente preferito schierare giocatori nel giro azzurro con più continuità.
Sterilità
In avanti, la scelta di Pellegrini esterno alto, tatticamente interessante sulla carta per entrare dentro al campo liberando la corsia a Spinazzola, non ha di fatto funzionato, ma in generale la fase offensiva azzurra non è stata all’altezza della situazione, nonostante il gol all’esordio di Retegui sia stato di buon auspicio. Anche perché il centrocampo italiano ha faticato in entrambe le fasi, specialmente durante un primo tempo in cui il possesso è stato ad appannaggio degli avversari.
Prospettive
Se, al netto dei precedenti positivi, la sconfitta contro l’Inghilterra può rientrare in una di quelle partite che si possono perdere contro squadre dal valore individuale più alto, la riflessione di Mancini dovrebbe essere orientata in due direzioni. La prima è trovare nuove soluzioni contro formazioni che non lasciano facilmente il possesso all’Italia, ma soprattutto pensare ad un ricambio generazionale che nei ruoli chiave (regista di centrocampo e centrali difensivi) ancora non c’è stato, anche complici alcune assenze come ad esempio quello di Bastoni. La mancata qualificazione al Mondiale, però, sembra aver frenato questa prospettiva: un nuovo fallimento sarebbe un colpo troppo duro da assorbire.
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