Il tema di queste settimane per quel che riguarda il calcio italiano è la visione in controtendenza dell’allenatore della nostra Nazionale, Roberto Mancini. Nella stagione in cui abbiamo tre squadre ai quarti di Champions League, due in Europa League e una in Conference League, ha senso parlare di rinascita del calcio italiano?
Qualche nuova idea e una sorta di modello di gestione sensato del calcio la stiamo proponendo, ma Roberto Mancini è arrivato al nocciolo della questione: “Che rinascita del calcio italiano è se di Napoli, Inter e Milan possono essere convocabili solo sette calciatori?”
Non possiamo dargli torto e la grande penuria di azzurrabili oltretutto è aggravata per quel che riguarda l’attacco, un vero e proprio pianto greco. In questa tornata poi si è toccato l’assurdo con i solo due attaccanti centrali che abbiano avuto una stagione decente fino a questo punto, Immobile e Raspadori, fuori per infortunio.
Ecco che l’unica soluzione è l’ancora di salvataggio, che Mancini ha scoperto in un attaccante argentino classe 1999, che segna molto e bene in Argentina e che ha avi per parte di madre italiani e quindi ha la doppia nazionalità, Mateo Retegui. C’è stata una continua polemica sul fatto che non riusciamo a portare in Nazionale un attaccante decente, tanto da dover andare a scavare nel campionato argentino per farlo.
In questa discussione si è inserito anche Mario Balotelli, con un post in cui sottolineava che in Italia gli attaccanti italiani c’erano e che lui in questo momento era in forma. La cosa fa già un po’ ridere perché Balotelli non è in forma almeno da un lustro e quando lo è stato ha fatto sfracelli ma nella nostra squadra.
Dovrebbe essere di questo avviso anche Mancini, il quale ieri in conferenza stampa ha replicato: “Che devo rispondere a Mario? Mi fa piacere che ci siano. Non so a cosa si riferiscono… Forse si riferisce a lui? Io gli voglio troppo bene, speriamo possa essere davvero in forma”. Una risposta corretta, per non entrare in una polemica che non ha nessun senso. Una risposta anche da chi cerca soluzioni invece che cercare di sviare il discorso. La risposta giusta per un’affermazione senza capo né collo.
Foto: LivePhotoSport
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