La nuova reincarnazione dell’Italia di Roberto Mancini non ha convinto appieno. Sconfitta comunque accettabile con l’Inghilterra a Napoli e successo neanche troppo comodo in casa di Malta, che è valso i primi tre punti delle qualificazioni agli Europei 2024 nonostante un ampio turnover. Nei due mesi e mezzo che ci vorranno per il prossimo impegno, la semifinale di Nations League contro la Spagna, il ct dovrà analizzare che cosa ha funzionato e cosa no.
In questa tornata di partite, Roberto Mancini ha voluto rispolverare il 4-3-3 con cui ha vissuto i suoi primi quattro anni in azzurro. Il modulo che ha portato gli azzurri a diventare una squadra moderna, padrona del possesso e che quasi giocava a memoria. I risultati non sono però stati quelli che si attendeva: il palleggio è apparso fluido soltanto in poche occasioni e le chance davvero nitide per andare a segno nel corso dei 180 minuti non sono state così tante.
Dunque, si potrebbe anche pensare ad un ritorno alla difesa a tre. Che nel girone di Nations League ha assicurato tanto equilibrio fra i reparti e una solidità difensiva molto più simile alle versioni ‘storiche’ dell’Italia, subendo pochissime occasioni in svariate partite. Gli interpreti ci sarebbero per una retroguardia con tre centrali, con calciatori come Alessandro Bastoni e, perché no, Giorgio Scalvini, che potrebbero prendersi in un amen i galloni della titolarità.
Ci sarà il tempo per tirare le somme per la prossima partita contro la Spagna, da sempre squadra che ha fatto del possesso palla il suo mantra ma che, nell’ultima partita disputata, è caduta fragorosamente contro la Scozia. Che, curiosamente, ha schierato un solido 3-4-3 avanti al suo portiere. Che possa essere un indizio su come interpreterà la partita la compagine azzurra? Ai posteri l’ardua sentenza.
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