La Juventus in questo momento sembra navigare nel buio o comunque molto vicino alla costa, nella speranza di arrivare in un porto sicuro. Le inchieste si moltiplicano, la precedente dirigenza è stata azzerata, i punti di penalizzazione sono stati assegnati, i problemi nel futuro immediato riguardano più i tribunali che i campi di gioco.
Ci sono pochissime certezze che in qualche modo però fanno comunque sperare il popolo bianconero. La prima è John Elkann, il quale ha cancellato la presidenza del cugino Andrea Agnelli e ha costruito una nuova dirigenza che segue le sue direttive. Ora è lui a guidare il club, attraverso figure di riferimento e avere una persona che prende le decisioni, di quello spessore poi, è fondamentale.
L’altra persona è Massimiliano Allegri, il quale si è preso subito sulle spalle il peso di una stagione ovviamente difficile, ma non solo. Fin dall’inizio ha detto all’ambiente bianconero che su di lui per il presente e l’immediato futuro ci si poteva contare, perché avrebbe guidato la parte sportiva secondo le sue regole e le sue idee.
E Allegri lo ha fatto, tra critiche, polemiche e sconfitte, ma anche con una semifinale di Coppa Italia e un quarto di finale di Europa League da disputare, due tornei che potrebbero dare alla stagione della Juve una dimensione completamente differente.
La prossima stagione però sarà vitale per la nuova Juve. Se si continua con la vecchia idea di costruzione della squadra, vuol dire che poco si è capito. Per quello che è economicamente e finanziariamente la Juve nel mondo Exor e in relazione alle squadre gestite dai grandi capitali stranieri, puntare su calciatori oltre i 30 anni, pagandoli tantissimo, per poi dover contrabbandare ovunque la fesseria del “si paga con le magliette che ci fa vendere”, sarebbe letale.
Se invece, come sembra dalle prime avvisaglie, la Juve farà un mercato giovane e italiano, ripescando la vecchia strategia di fine anni ’60-inizio ’70, quando dopo un decennio di subalternità alle squadre milanesi, la Juventus ripartì alla grande con un effetto che durò due decadi, allora il colpo è stato forte ma è servito a svegliare tutti.
Chi sceglierà sarà di sicuro Elkann con i suoi consiglieri, ma una delle ultime parole le dovrà trovare proprio Max Allegri, intorno al quale la Juve del futuro ancora di più dovrà coagularsi. Non è l’allenatore che riesce a far giocare la squadra il miglior calcio al mondo, ma alla Juve in questo momento servono certezze e Allegri può esserlo.
Foto: LivePhotoSport
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