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Serie A

Addobbi, presepi ed euforia: Napoli distratto da una città in fermento, un’arma a doppio taglio

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Il murales di Maradona ai Quartieri Spagnoli (© LaPresse)

Una sconfitta pesante, quella del Napoli al Diego Armando Maradona. Gli azzurri hanno incassato un sonoro 4-0 al rientro dalla pausa per le Nazionali, mostrando ben poca grinta e mordente in mezzo al campo. Una caratteristica che è stata preponderante per la squadra di Luciano Spalletti sin da inizio stagione, su cui ha costruito le fortuna di questa squadra.

Gli azzurri infatti hanno giocato ogni partita con il coltello tra i denti. Sapendo ogni volta che il risultato non sarebbe arrivato ‘per diritto divino’, ma soltanto per loro merito. Cosa non accaduta la scorsa domenica, con un Kvaratskhelia abulico dal gioco e Kim Min-jae, sempre solidissimo durante la stagione, apparso quantomeno svagato durante la sfida.

Forse i punti di vantaggio in classifica, con uno scudetto per tre quarti cucito sulla maglia, hanno creato nella testa dei calciatori del Napoli quel senso di appagamento che può diventare controproducente. E non solo nei giocatori, ma anche nella città. Che da settimane si sta preparando all’evento, per un titolo che manca ormai da trentatré anni. In tante strade, dal centro alle periferie, l’azzurro è preponderante e tutti sono in fermento per poter esultare tutti insieme, in barba alla scaramanzia campana.

Un’arma a doppio taglio, con l’entusiasmo che può portarti a superare oltremodo i tuoi limiti nei modi più assurdi oppure, in caso contrario, farti cadere nella compiacenza. Forse con il Milan è accaduta proprio questa seconda variante: una lezione da imparare per Spalletti e i suoi, che vorranno iniettarsi nuovamente il sangue agli occhi per avvicinare un meritatissimo successo.

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