Una beffa bella e buona per una Fiorentina che ha preferito ragionare invece di mollare il colpo definitivo. I viola di Vincenzo Italiano vengono beffati in pieno recupero dal Basilea e si ritrovano sconfitti per 2-1 all’Artemio Franchi nella semifinale di andata di Conference League. Nonostante per lunghi tratti Cabral e compagni sono parsi alquanto superiori, saranno chiamati all’impresa in Svizzera.
Non era stata una grande partenza per la squadra viola, che ha subito il pressing degli svizzeri. Ma la bandierina del guardialinee, che annulla il gol di Augustin, e Terracciano che arriva sul tentativo di Diouf tengono ancora la sfida in linea di galleggiamento. Fino al gol del vantaggio, dell’ex di giornata, il brasiliano Arthur Cabral. La punta viola raccoglie la sponda di Martinez Quarta e non esulta, per il gol numero 16 della stagione. Dopo i primi mesi di adattamento, il brasiliano è ormai pronto a raccogliere il testimone di Vlahovic.
I viola però commettono un errore imperdonabile subito dopo il gol del vantaggio: si accontentano. La squadra di Italiano si mette a gestire e non crea troppi pericoli verso la porta di Hitz, nonostante abbia un tasso tecnico superiore. Ed il Basilea ha dunque il modo di crederci e di provarci, arrivando al pareggio in transizione con il giovane Andy Diouf. Per poi subire la beffa nel finale con Amdouni.
Beffa bella e buona, dicevamo. E i numeri sono a supporto: 60% di possesso palla, 15 conclusioni totali ma soltanto 3 verso la porta, 9 calci d’angolo. Dati che lasciano presupporre un predominio della squadra di Vincenzo Italiano, uscita invece sconfitta. E oltre la beffa, aggiungiamo anche il danno, con Terzic e Jovic alquanto polemici con il loro allenatore sui propri social. Le scuse sono arrivate quasi subito, ma rimane un sintomo di come l’atmosfera non sia delle migliori dopo il ko. E per la rimonta, per tornare in una finale continentale dopo 33 anni, servirà la massima concentrazione.
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