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Le pagelle

Salernitana-Napoli: Ochoa irregolare, Zielinski ha la classe anni ’30 di Iervolino

Il Napoli vince a Salerno per 2-0 ed è campione d’inverno: Mario Rui alla Cancelo, Lobotka assonnato e Kim che sta tornado aggressivo. I Granata fanno quello che possono contro la capolista e adesso la sfida delicata di Lecce.

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Victor Osimhen (© LiveMedia/Agostino Gemito)
Victor Osimhen in gol contro la Salernitana (© LiveMedia/Agostino Gemito)

SALERNITANA

Ochoa – Irregolare in tutto, nel riccio e soprattutto nel modo di parare, sghembo, strano e per questo così incantevole. Non può fare nulla sui gol, per il resto, come avrebbe detto Pizzul, si oppone. 6

Gyomber – La Salernitana avrebbe voluto costruire la partita intorno al suo perno difensivo. Dopo 10 minuti esce per infortunio. SV

Dal 16’ pt Lovato – Si immaginava un Osimhen che l’avrebbe letteralmente disarcionato e invece resta in sella anche se Osi il gol lo fa. 5

Daniliuc – Si fa ipnotizzare dal dolce triangolo Mario Rui-Anguissa per il primo gol. Per il resto dimostra di esserci, ma poco altro. 5

Pirola – Non è un Pirlo(a), anagramma scorrettissimo per sottolineare che è stato il migliore della difesa salernitana. E quasi segna di testa. 5.5

Candreva – Non si vede mai, come se la pioggia lo intristisse. Beh, può fare questo effetto. 4.5

Nicolussi Caviglia – Il ragazzo è un bravo… Ma quale ragazzo! È un classe 2000. Solo in Italia i calciatori sono giovani fino a 28 anni. Deve giocare in serie A e si deve far vedere dai grandi club. 5.5

M.Coulibaly – Corre. Ma se avesse corso i 10mila piani in pista avrebbe toccato più volte il pallone. 4.5

Bradaric – Gioca come facevano una volta i terzini. Dall’altra parte Di Lorenzo e Mario Rui hanno fatto vedere come giocano oggi. 4.5

Vilhena – Ho capito la poca pericolosità, ma così è un po’ troppo. Scompare prima di scomparire in campo: un fantasma al quadrato. 3

Dia – Doveva essere la tattica mossa folle di Nicola. Si è impegnato. Basta e non avanza. 5

Piatek – Gioca da solo da centrocampo in su, fa tante cose e le fa pure bene. Quasi segna se Meret non ci mette il guantone.

All. Nicola – Io vado, non vado… ma se vuoi. Iervolino lo ha lasciato in panchina dicendo pure che questa era difficile da vincere. Un vero signore. Ma contro il Lecce è la sua ultima spiaggia. 5

NAPOLI

Meret – Quando il portiere para quel solo tiro in porta che prende è un grande portiere. Lo dice il proverbio. Fino alla parata su Piatek lo si ricordava solo per il disturbo che dava quel ton sur ton della maglietta verde brillante sul verde del campo. 7

Di Lorenzo – Sta giocando a livelli giganteschi, in uno spazio indefinito che del vecchio terzino non ha più nulla. Il mezzo spazio è il suo spazio e lo arricchisce sempre di bellezze. 8

Kim Min-jae – Un primo tempo da appuntato, un secondo da tenente, come prima del Mondiale. Sta tornando aggressivo. 6

Rrahmani – Partita “catastale”, nel senso che l’impiegato del catasto il venerdì pomeriggio suda più di lui. 6

Mario Rui – Spalletti ha preso l’idea dell’anti-terzino cucita addosso a Cancelo, grazie alla quale gioca sempre con un uomo in più a centrocampo nella costruzione della manovra e l’ha cucita addosso al portoghese, oggi alla sua partita migliore. Fa la mezzala, la mezzapunta ed è un terzino. Non so più cosa aggiungere. 8.5

Zielinski – Gioca con una delicatezza che solo il look anni ’30 del Presidente Iervolino in tribuna riesce a reggere. Mezzo voto in meno perché tira una punizione orribile. 6,5

Lobotka – Non si alza per il pressing, nemmeno una volta. Semplicemente gioca da mediano basso e non siamo più abituati. È così assonnato che manda in porta Piatek perché si fa rimbalzare addosso il pallone. 6

Anguissa – Corre poco con la palla al piede, però riesce a costruire bene il triangolo per il primo gol. Fa quello che serve, senza sforzarsi troppo. 6.5

Lozano – Cerca di gambetear quando gli arriva la palla ma Bradaric non ama troppo il Sud America e lo falcia appena può. A un certo punto sembrava judo e il povero Lozano perdeva sempre per ippon. 6

Osimhen – Fa tutto lui, è in tutte le inquadrature, sembrava un film dove lui era il protagonista principale e gli altri delle comparse prese a Cinecittà. Segna il solito gol per non perdere il vizio. 7.5

Elmas – Primo tempo sciapo, si rimpiangeva coi lacrimoni Kvaratskhelia. Nel secondo riesce a giocare meglio tecnicamente ed è lui il ghostwriter del secondo gol. 6.5

Valencia, Bonazzoli, Sambia, Ndombele, Politano e Simeone – Devono essere tutti accorpati con la sufficienza perché giocare dieci minuti o poco più entrando sotto un acquazzone tremendo merita il nostro rispetto. Ndomble, tra gli altri, cerca pure una serpentina. 6

All. Spalletti C’è poco da fare, uno che fa fare questo salto di qualità a giocatori normali, come Mario Rui e Di Lorenzo è un grandissimo allenatore. Gira a 50 punti, ma a Napoli quella cosa non la nominano. 8

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