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Le pagelle

Il Diavolo all’inferno: il Sassuolo banchetta con i resti del Milan

L’unica sufficienza abbondante meritata dal Milan va alla Curva Sud che canta in maniera incessante anche con la squadra sotto di 4 gol. Per il resto un pianto rossonero. In casa Sassuolo rinascita di Berardi ma, da Frattesi a Laurientè, tutti giocano una partita eccellente.

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Theo Hernandez a testa bassa mentre il Sassuolo festeggia
Theo Hernandez a testa bassa mentre il Sassuolo festeggia (foto Lapresse)

MILAN

TATARUSANU – Sfodera la parata dell’anno su Laurientè al 17’, ma non fa in tempo a gioire che è costretto a incassare il gol di Defrel. Palla al centro e immediato raddoppio, stavolta con consistente complicità del rumeno. Alla fine deve raccoglierne 5 in fondo al sacco e non può certo dirsi esente da colpe. 4,5 

CALABRIA – Reduce da una delle prestazioni più sconcertante di tutta la sua carriera, il capitano rossonero gioca per il riscatto. Missione decisamente fallita. Completamente fuori posizione, come quasi tutti i colleghi di reparto, in occasione del gol di Defrel. Parziale redenzione con il cross preciso al 23’ che Giroud trasforma in gol, ma Calabria sembra giocare zavorrato da un macigno: lento, impacciato, distratto. Laurientè lo sbeffeggia a inizio ripresa e sigla il 4-0 su rigore netto. 3

KALULU – Quanto manca a Pioli il Kalulu dominante della seconda parte della stagione scudettata. Lascia la sensazione di una presenza impalpabile nel cuore dell’area rossonera. Sembra essere tornato il ragazzino timido arrivato dal Lione. 4

GABBIA – Scelto da Pioli per sostituire Tomori, non riesce mai a opporsi in maniera adeguata alle offensive del Sassuolo. 4 

HERNANDEZ – Superato il problemino fisico che l’ha tenuto fuori dalla disfatta dell’Olimpico, Theo torna a presidiare la fascia. Pare rigenerato dallo stop e parte subito con brio confezionando l’assist per Giroud al minuto 8, poi cancellato dall’offside del francese. Quindi il tracollo: si macchia della grave colpa di lasciare troppo libero Berardi, decisivo in 4 dei 5 gol emiliani. 4

TONALI – È il paradigma del momento milanista: nervoso, pasticcione, confuso, approssimativo, lui che abitualmente è una certezza, un solido baluardo lì in mezzo al campo. Ammonito per proteste al 38’, sintomo di un nervosismo sempre crescente. 4,5

KRUNIC – A Pioli è mancato tanto, così tanto che le chiavi del centrocampo, con Bennacer costretto al riposo forzato per squalifica, sono affidate a lui. Rade però, purtroppo per il Milan, è un discreto calciatore non un medico dai miracolosi poteri taumaturgici e infatti l’operazione salvataggio del malato grave non riesce. Ammonito per una mano alla gola dell’irritante Berardi. 4

POBEGA s.v.

SAELEMAEKERS – Il belga ritrova una maglia da titolare soprattutto per raddoppiare, quando necessario, su Laurientè. L’inizio è anche incoraggiante poi viene fuori il tratto distintivo del belga: tanta confusione e poca sostanza. 4,5

MESSIAS – Non ne fa una giusta, ma nemmeno per sbaglio. E non è la prima volta. Sicuro sicuro Maldini che questa squadra non abbia bisogno di qualche innesto sulla fascia destra? 4

DE KETELAERE – Prova d’appello per il principino. Pioli decide di puntare su di lui per restituire freschezza e vitalità al povero diavolo visto di recente. Pronti via e un doppio dribbling a centrocampo infiamma San Siro. Come però spesso gli accade, dopo un discreto incipit, CDK evapora e con lui tutto il Milan. Esce alla fine del primo tempo. 4,5

LEAO – Strappa un paio di volte ma sembra un lontano parente dell’apprezzato MVP della passata stagione. 4,5

REBIC – Undici presenze fin qui in serie A (appena 435 minuti giocati) con tre gol e due assist. Numeri interessanti che giustificano la scelta di dare una domenica libera a Leao e puntare tutto sul bizzoso attaccante croato. L’inizio promette bene: movimento perfetto di Ante a liberarsi dal fuorigioco e prima palla gol per il Milan non sfruttata a dovere. Ha altre due buone opportunità appena scavallata la mezz’ora ma arriva all’appuntamento tardi o scoordinato. A inizio ripresa segna il gol che potrebbe riaprire la partita, ma ancora una volta l’arbitro Giua annulla per fuorigioco. 4,5

ORIGI – Il fuoriclasse dei gol inutili. Belli, molto belli, ma inutili. 6

GIROUD – Lui si che avrebbe bisogno di una pausa dopo le fatiche del mondiale, ma lo stato di forma dei suoi colleghi di reparto non lo consente. Segna subito un bel gol ma l’arbitro cancella il boato di San Siro per una millimetrica posizione irregolare di Oliviero. Il 9 rossonero però non si scompone e al 23’ incorna di prepotenza su Erlic e accorcia le distanze per il Milan. Potrebbe essere l’inizio della rimonta, invece la squadra si smonta come un soufflé venuto male. 6

PIOLI – Prova a rianimare un Milan malato con un paio di colpi a sorpresa: De Ketelaere dal primo minuto (non accadeva dal 1 ottobre) e bomber Leao a rifiatare in panchina per far posto a Rebic. E l’atteggiamento in avvio è quello giusto, peccato però che l’attenzione difensiva dei rossoneri sia quella tipica della terza media in gita scolastica al Louvre. Tre gol subiti in mezz’ora (non accadeva dal 2012), uno più ridicolo dell’altro, sono solo l’antipasto di un secondo tempo con altre due reti subiti. Spiace avvertire la totale impotenza nelle parole di Pioli. La sensazione che la carota usata a Milanello finora sia ormai marcita. Chissà che non sia arrivata l’ora del bastone. Per tutti. 3

SASSUOLO 

CONSIGLI – Dionisi riabbraccia il suo portierone che assiste quasi da spettatore al trionfo di San Siro, pur incassando 4 gol (due annullati). 6,5

ROGERIO – Dionisi lo trasferisce sulla fascia destra, pensando forse di dover contrastare la velocità di Leao da quelle parti. In realtà lì agisce Rebic che si accentra molto e per Rogerio è vita facile. Nella ripresa entra Leao, ma il brasiliano continua a fare buona guardia. 7

ERLIC – Giroud lo anticipa e buca Consigli per ben due volte nei primi 25 minuti. La prima ci pensa l’arbitro ad annullare, la seconda invece vale l’1-2. Malgrado tutto il croato presidia la propria area di rigore con autorevolezza e alla fine ne esce a testa altissima. 7,5

TRESSOLDI – Un altro che sembrava destinato alla panchina a favore di capitan Ferrari e che invece si trova catapultato a battagliare con Giroud. Il risultato finale ci racconta chiaramente chi ha avuto la meglio. 7

MARCHIZZA – Prima assoluta da titolare, il difensore romano si fa trovare pronto e gioca una partita giudiziosa. 7

KYRIAKOPOULOS – Fa quello che deve con serenità anche perchè dalle sue parti subentra Messias che si marca da solo. Rimedia però un giallo inutile. 6,5

FRATTESI – Qualità, fisicità, sostanza..e gol: il lavoro del biondo romano per il Sassuolo è tutto qui. E scusate se è poco. La sua partita è un compendio del centrocampista moderno, quello che ad esempio servirebbe al Milan. Pensate se Pioli potesse contare su un giocatore come Frattesi in mezzo al campo, a dare geometrie e incursioni a un reparto sfiancato dalla fatica e privato dei muscoli di Kessiè. 8,5

THORSTVEDT s.v.

OBIANG – Lì in mezzo non si passa. Quando serve usa anche la forza, una sicurezza per i compagni. 7,5

TRAORÈ – L’arrivo di Laurientè lo costringe a tornare sui suoi passi, in mezzo al campo, lui che era partito da centrocampista centrale ma che poi ha trovato la definitiva consacrazione agendo da attaccante esterno sinistro. Dopo qualche partita complicata, l’ex Empoli ritrova verve e fiducia e confeziona una partita mirabile per qualità e quantità. 7,5

BERARDI – Complici vari infortuni patiti in stagione, il capitano dei neroverdi fatica a ingranare. Per sua fortuna, e del Sassuolo, arriva il Milan, vittima preferita dell’attaccante calabrese. E infatti, come abbondantemente prevedibile, la resurrezione si materializza: due assist e un gol in nemmeno mezz’ora. A inizio ripresa gesto da vero capitano, lascia il rigore a Laurientè e consente anche al francese di timbrare il cartellino e alla fine arriva anche il terzo assist per un punteggio al Fantacalcio da fantascienza. Un voto in meno per la sceneggiata indecente a metà ripresa appena Krunic gli appoggia le mani al collo. 8

FERRARI s.v.

DEFREL – Con Pinamonti infortunato, Dionisi preferisce puntare su di lui anzichè sul giovane uruguagio Alvarez e Defrel lo ripaga segnando il gol del vantaggio. 7,5

ALVAREZ s.v.

LAURIENTÈ – È indubbiamente l’uomo più caldo del Sassuolo, genio e anche un pizzico di sregolatezza (già due ammonizioni e un’espulsione in serie A), e infatti già al 17’ sfiora il gol e costringe Tata alla parata più difficile di giocata. In avvio di ripresa conquista e trasforma il rigore che chiude il match e condanna il Milan all’inferno. 8

HENRIQUE – Entra e segna. Al suo gol San Siro si svuota. 7

DIONISI – Alla vigilia del match ammette di essere sulla stessa barca del collega Pioli, ovvero in piena burrasca. Il quart’ultimo posto con cui il Sassuolo si avvicina alla sfida con i rossoneri non rende giustizia alla squadra di Dionisi, che però miracolosamente ritrova il bandolo della matassa in quel di San Siro e seppellisce il Milan sotto una valanga di gol. Bravissimo Dionisi e bravissimi i suoi ragazzi. 8,5

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