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Serie A, chi si è rinforzato e chi no. Fiorentina e Spezia le regine. Dietro la lavagna le ultime tre della classe

Shomurodov (e non solo) da una parte, Brekalo e Sabiri (a giugno) dall’altra. Ecco promossi e bocciati del mercato invernale 2022-23

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Luca Pellegrini
Luca Pellegrini, neo acquisto della Lazio (©LaPresse)

Lo Spezia per la quantità e la qualità dei colpi messi a segno. La Fiorentina perché strappare Brekalo a titolo definitivo per 1,5 milioni di euro è davvero un colpaccio. E se al trequarti croato aggiungi Sabiri per giugno, beh, hai fatto tombola. Sono queste le due società che escono a testa altissima dalla finestra invernale del calciomercato di Serie A. Bocciate SampdoriaCremonese e Verona, che hanno fatto troppo poco in ottica salvezza. E la cessione di Traorè, per il Sassuolo, è un bel rischio. Ecco i nostri promossi e bocciati.

Spezia e Fiorentina su tutti

Giù il cappello davanti alla Fiorentina. Pradè ha fatto un mercato per palati fini. Lo scambio Sirigu-Gollini risolve la questione portiere togliendo pressione a Terracciano, Brekalo subito a prezzo di saldo è il colpo dell’inverno, Sabiri a giugno uno dei colpi dell’estate. Inoltre ha sfoltito la rosa: via Benassi, Maleh e Zurkowski, tutti scontenti di giocare poco. Bravi. Anzi, bravissimi.

Lo Spezia segue a ruota. Via Kiwior (impossibile dire di no a 25 milioni di euro per un classe 2000, seppur bravo) e Strelec, ceduto in prestito alla Reggina, dentro otto giocatori: Marchetti come vice Dragowski, in difesa Wisniewski (Venezia) e Moutinho (Orlando City), a centrocampo Esposito (Spal), Zurkoswki (Fiorentina) e Cipot (NS Mura), in attacco Shomurodov (Roma) e il giovane Krollis (Valmiera). Mister Gotti non può di certo lamentarsi, la squadra è stata rinforzata. Ora tocca a lui.

Le altre promosse

Il Bologna aveva un obiettivo e l’ha centrato. Serviva un terzino sinistro, è arrivato il greco Kyriakopoulos dal Sassuolo. Per di più ha sfoltito la rosa cedendo in prestito Emanuel Vignato all’Empoli. Motta non lo vedeva, sarebbe stato ingombrante. Per Sartori missione compiuta, su tutta la linea.

Sorride l’Empoli, che ha riportato a casa Caputo (mossa finora azzeccatissima) aggiungendo all’ultimo secondo Piccoli e Vignato al reparto offensivo. Lammers ed Ekong avevano dato poco, giusto privarsene; Bajrami sacrificio giustificato vista la classifica che vede gli azzurri decimi a quota 26 punti: a 6 milioni di euro era un’occasione da non perdere.

Via Kamenovic (ceduto allo Sparta Praga), dentro Luca Pellegrini (prelevato in prestito dalla Juve). Tare, dopo i tanti presunti litigi con Sarri, regala al tecnico toscano ciò che mancava per completare la rosa: un terzino sinistro. Giovane (classe 1999) e bravo. I tifosi della Lazio sognano.

Pantaleo Corvino a Lecce non si smentisce e dà vita al suo solito mercato fantasioso. Dietro piazza due colpi d’esperienza last minute con Ceccaroni (Venezia) e Romagnoli (Parma), oltre al giovane Cassandro (Cittadella), e a metà si assicura le prestazioni di Maleh dalla Fiorentina. In attacco, infine, prende il classe 2004 Kljun dal Tabor. Conoscendo Corvino, potrebbe essere un crack.

Si è mossa bene anche la Roma, che nonostante il caso Zaniolo riesce a rinforzare la sua rosa snellendola al tempo stesso. Le cessioni di Shomurodov in prestito allo Spezia e di Vina al Bournemouth alleggeriscono lo spogliatoio di Mourinho, che in compenso da qui a maggio potrà contare su Llorente in difesa, una sua vecchia conoscenza prelevata dal Leeds, e su Solbakken in attacco, acquistato dal Bodø/Glimt.

Mercato di sostanza per la Salernitana di Iervolino che come sempre, quando c’è da muoversi, lo fa con convinzione. Crnigoj (Venezia) e Nicolussi Caviglia (Südtirol) sono due ottimi acquisti dalla Serie B, così come Troost-Ekong (Watford) per la difesa. La chicca è l’arrivo in porta di Ochoa, che ha già fatto vedere cosa può dare a questa squadra.

L’Udinese, come sempre, si dimostra capace di mettere a segno i colpi che le servono anche in piena emergenza. Deulofeu si opera, arriva lo svincolato Thauvin, campione del mondo con la Francia nel 2018. Uno che fino a qualche anno faceva gol a grappoli in Ligue 1. La scommessa Diawara (Genk) e Matheus Martins (Fluminense, in prestito al Watford fino a giugno) completano un mercato che in uscita ha fatto registrare le partenze di Makengo (Lorient), Nuytinck (Udinese) e Jajalo (Venezia). Operazioni giuste, magari per dare spazio a qualche giovane interessante come Pafundi.

Le ultime tre della classe dietro la lavagna

Chissà se mister Ballardini è contento del mercato della sua Cremonese. Di certo non poteva aspettarsi colpi da 90, però con i soli Alex Ferrari, Benassi e Galdames (arrivato al fotofinish dal Genoa) puntare alla salvezza sembra veramente utopia. Le uscite di Hendry e Zanimacchia non spostano ma serviva una punta, che non è arrivata.

Non convince la Sampdoria che forse, per andare a caccia dell’impresa salvezza, avrebbe avuto bisogno di qualcosa in più rispetto agli arrivi di Gunter, Zanoli e Nuytinck in difesa, del centrocampista Cuisance dal Venezia e di Lammers in attacco. Difficile però chiedere di più al presidente Lanna, che già sta facendo miracoli per tenere viva la società. Tante le partenze: Verre (Palermo), Caputo (Empoli), Ferrari (Cremonese), Bereszynski (Napoli) e Villar (Getafe).

Dopo ultima e penultima, tocca al Verona terzultimo della classe finire tra i bocciati. Certo, Duda e Ngonge hanno fatto intravedere buone qualità nell’esordio di Udine, Gaich è un buon acquisto e Braaf può rivelarsi utile. Zeefuik (Hertha Berlino) e Abildgaard (Rubin Kazan) sono tutti scoprire, ma sono soprattutto le uscite a non convincere: Gunter è andato a rinforzare una concorrente come la Samp, la perdita di Ilic è gravissima e anche Hongla, finito al Valladolid, tanto male non era. Forse si poteva fare di meglio.

Due colpi, tanti dubbi

Due dentro, due fuori. Ma siamo sicuri che il gioco valga la candela per il Sassuolo? Carnevali non ha resistito ai 30 milioni per Traorè, poi ha lasciato andare anche il turco Ayhan al Galatasaray e li ha sostituiti con Zortea dell’Atalanta (un terzino in effetti serviva) e Bajrami dell’Empoli. E qui sorge il dubbio, perché l’eredità raccolta dall’albanese è davvero pesante. Dopo Raspadori e Scamacca, cedere il terzo gioiello era proprio necessario?

Un po’ di dubbi anche intorno al Torino, e vi spieghiamo il motivo. Cairo ha battuto il colpo Ilic (16 milioni di euro per strapparlo al Verona) ma ha perso l’esperienza di Lukic. Le cessioni di Edera (Pordenone), Garbett (Nac Breda) e Ilkhan (Sampdoria) non spostano, così come gli arrivi di Gravillon e Vieira. Almeno è stata respinta la maxi offerta per Schuurs (25 milioni di euro dalla solita Premier) ma non siamo sicuri che Juric sia contento fino in fondo.

Senza infamia e senza lode

L’Atalanta ha ceduto Zortea in prestito al Sassuolo e Malinovskyi a titolo definitivo al Marsiglia. Ma la sostanza non cambia: la rosa di Gasperini è attrezzata per arrivare fino in fondo e puntare alla zona Champions League. I giocatori bastano e avanzano, problemi non ce ne sono.

Inter e Milan non hanno fatto praticamente nulla, muovendo solo pedine minori. La Juventus, alle prese con ben altri problemi, ha ceduto Luca Pellegrini alla Lazio e McKennie al Leeds sperando di monetizzare a giugno (1,5 milioni per il prestito, 34,5 per il riscatto). Mercato di stallo anche per il Monza, che ha aggiunto alla rosa il talento argentino Franco Carboni, esterno mancino classe 2003 in prestito dall’Inter, e ceduto Marrone al Pordenone.

Il Napoli non aveva bisogno di fare granché, e così è stato. Due scambi hanno regalato a Spalletti un terzino destro esperto come Bereszynski per far rifiatare Di Lorenzo alla bisogna e Golllini come vice (poco ingombrante) di Meret.

 

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