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Calcio italiano

Luis Alberto e la sfrontatezza dei numeri 10

Alla vigilia di Lazio-Atalanta lo spagnolo, intervistato su Twitch, ha parlato di Sarri, del calcio italiano e del suo futuro. E lo ha fatto senza mezze misure

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Luis alberto
Luis Alberto, trequartista della Lazio (©LaPresse)

Luis Alberto non perde mai occasione di farsi notare. Non solo sul campo, anche quando parla. La lingua dello spagnolo è spesso velenosa, come il suo piede magico. Non a caso il suo soprannome è “O mago”, “Il mago”, perché quando ha la palla non sai mai cosa succederà. Ecco, la stessa cosa accade se gli metti un microfono davanti alla bocca. Con buona pace di tutti coloro che lo conoscono, perché quando decide di rilasciare un’intervista e inizia a parlare… beh, non fa prigionieri.

La cosa strana è che Luis Alberto non fa mai caso, quando se ne esce con determinate ficcanti esternazioni, al momento che sta vivendo la sua squadra. Se le cose vanno bene o male, per lui, non fa differenza. Mostra quell’indifferenza tipica del numero 10, quelli veri che se ne fregano di tutto e tutti. E non bada alla reazione che potrebbe scatenare. L’ultima uscita del trequarti spagnolo è arrivata poche ora fa su Twitch. Intervistato da un giornalista del suo Paese, “O mago” si è lasciato andare a una sorta di sfogo che ha toccato i metodi di lavoro del suo allenatore, il mercato e il livello della Serie A. Il tutto, però, certificando il suo amore per la Lazio.

L’intervista su Twitch

“Non voglio lasciarmi male con la Lazio, devo quasi tutto a questo club’”, le parole pronunciate a Benni Arroyo. “Ho un grande rapporto con tutti – ha proseguito -. Sia con il mister che con il direttore e il presidente. Parlerò con lui quando me ne andrò. Sapevo che a gennaio andare al Cadice sarebbe stato difficile ma il loro interesse mi ha fatto piacere”.

Poi una parentesi sul calcio italiano e sugli allenamenti di Sarri. Due note non proprio positive. “Rispetto a Inzaghi è cambiato molto, spesso stiamo davanti alla tv a guardare video e ci casca l’occhio – afferma lo spagnolo -. Il calcio italiano? E’ rimasto indietro rispetto a Liga e Premier – conclude -. E poi qui un giorno sei scarso e quello dopo sei il numero uno, dipende tutto dal risultato. Il resto non conta nulla”. Parole velenose, come le imbucate che serve alle spalle delle difese sui piedi dei propri compagni. Alla vigilia di Lazio-Atalanta forse Sarri avrebbe preferito che il suo numero 10 non le pronunciasse. Ma questa sfrontatezza è anche la forza di Luis Alberto. Prendere o lasciare.   

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