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Si è girato Giroud: un Milan double-face torna in corsa per la Champions

Primo tempo imbarazzante per i rossoneri al cospetto di un bel Torino. Nella ripresa cambia la musica e il Milan conquista tre punti meritati.

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L'incornata di Giroud che regala 3 punti al Milan
L'incornata di Giroud che regala 3 punti al Milan (foto LaPresse)

MILAN (3-4-2-1)

TATARUSANU – In settimana ha festeggiato le 37 primavere ma alla sua festa di compleanno non devono esserci stati molti compagni di squadra vista la stima non ai massimi livelli che lo spogliatoio rossonero nutre per Tata. Come nel derby, però, è lui a salvare il Milan un paio di volte nel primo tempo per rimediare alle nefandezze commesse dai suoi compagni di reparto. Nella ripresa fa buona guardia e tiene la porta inviolata. L’ultima volta che era accaduto si perde nella notte dei tempi. 6,5 

KALULU – Sembra quello più concentrato dell’intero reparto. Dalle sue parti agisce Vlasic che infatti è quello che impensierisce meno la retroguardia rossonera. Quando entra Karamoh la musica cambia e Pierino deve alzare l’attenzione. Da applausi la percussione al 76’ che si conclude con un assist prelibato per Theo che sbaglia a porta vuota. Giocatore ritrovato. 7

KJAER – Non è più lui, il guerriero vichingo che i tifosi del Milan hanno amato è sparito sul prato verde di Marassi ormai più di un anno fa. La scivolata con autoinciampo che quasi manda in porta Sanabria al 35’ (stavolta gli toccherà pagare una cena al vituperato Tatarusanu che lo salva dalla figuraccia) è lì a testimoniarlo. A completare un primo tempo da incubo anche un cartellino giallo a minare la prova complessiva del danese. Nella ripresa sembra ritrovare un pizzico di tranquillità ma al 70’ Pioli lo richiama in panchina per evitare rischi di espulsione. 4,5
dal 70’ GABBIA – Presidia la sua zona senza eccessivi patemi d’animo. 6

THIAW – Uno dei pochi ad aver meritato la sufficienza nel mortificante derby di domenica scorsa. È bastato questo a fargli guadagnare una maglia da titolare contro il Toro. La desuetudine per il calcio giocato però è evidente e il tedesco in avvio di gara si fa pescare un paio di volte fuori posizione e anche con i passaggi non sempre è precisissimo. Resta però sempre concentrato e un suo salvataggio su Karamoh in pieno recupero esalta San Siro. 6,5

SAELEMAEKERS – Con il suo inserimento al posto di Calabria, Pioli spera di riequilibrare la squadra troppo schiacciata dietro vista contro l’Inter. Il belga però nel primo tempo tende a rimanere dietro, prigioniero della paura di Pioli, e quando prova a salire, senza il consueto appoggio del terzino alle sue spalle, si rivela praticamente innocuo. Nel finale di primo tempo tenta una conclusione che vola in curva. Tanti anche gli stop sbagliati e gli appoggi fuori misura, ma nella ripresa anche lui mostra cattiveria e voglia di rivalsa, partecipando fattivamente alla vittoria del Milan. 6
dal 87’ CALABRIA – s.v.

TONALI – È il primo a soffrire questo momento difficile del Milan, complice una condizione fisica, oltre che mentale, tutt’altro che accettabile. Purtroppo anche il match con il Torino conferma il periodo complicato di Sandrino che battaglia – come sempre – ma senza riuscire a trovare la luce per far ripartire il gioco del Milan. Il secondo tempo inizia all’insegna del coraggio ma è proprio Tonali, con un’incomprensibile colpo di testa all’indietro, a sfiorare l’autogol al 72’. 5,5
Dal 87’ POBEGA – s.v.

KRUNIC – Pioli lo ripropone al centro del campo, malgrado sia reduce da un infortunio e quindi non certo al top. Si limita a un faticoso lavoro di interdizione, senza costruire granchè. Svolge un lavoro oscuro, senza infamia e senza lode. 6

HERNANDEZ – Cercasi Theo disperatamente e l’appello dei milanisti trova risposta. Il francese prova subito a scuotersi con un tiro dopo un minuto di gioco che però vola alto, ma è nella ripresa che Hernandez torna a essere decisivo: suo il cross per il vantaggio rossonero siglato da Giroud che porta in vantaggio il Milan. Potrebbe chiudere in gloria il match al 76’ ma la sua conclusione quasi a porta vuota finisce a lato. 7

DIAZ – Pioli si affida al peperino spagnolo per ridare vivacità e piccantezza a un reparto offensivo in preoccupante siccità. E Brahim entra subito nella parte offrendo un gustoso suggerimento a Theo dopo nemmeno 100 secondi di gioco. È di sicuro il più frizzante ma spesso sbatte contro il muro granata perchè non riesce a trovare nessun partner in crime all’altezza della situazione. Nella ripresa tutta la squadra entra con ben altro cipiglio in campo e a beneficiarne è anche Diaz. 6,5
dal 79’ DE KETELAERE – s.v.

LEAO – Bastone e carota: dopo due panchine, ecco una nuova chance dal primo minuto per il bizzoso attaccante rossonero. Il portoghese svaria su tutto il fronte offensivo ma senza costrutto. Appena imbocca la corsia mancina, quella abitualmente presidiata, Theo lo serve con un bel filtrante alla mezz’ora che quasi lo manda in porta. Nemmeno due minuti e Adopo lo abbatte al limite dell’area ma il solerte arbitro Ayroldi fa finta di nulla. Troppo leggera la conclusione al 53’ quando Giroud lo libera tutto solo davanti al portiere avversario. Anche Rafa comunque appare in ripresa, leggera ma evidente. 6

GIROUD – Si sbatte contro l’intera difesa granata ma nel primo tempo sbaglia tutto, appoggi, stop, controlli di palla. Nella ripresa entra in campo mentre a San Siro risuona la Marsigliese. Al 53’ serve Leao solo davanti alla porta, due minuti dopo è il gigante francese a trovarsi in posizione di battuta, il suo sinistro costringe Milinkovic-Savic al salvataggio in due tempi. È solo l’antipasto dell’azione che deciderà la partita: la zuccata imperiosa di Oliviero su cross di Theo che chiude il match. Anche stavolta si è girato Giroud. 7,5
dal 87’ ORIGI – s.v.

PIOLI – Mette in campo una squadra irriconoscibile nel primo tempo. Lascia campo libero al Torino non riuscendo mai a ripartire e rinnegando tre anni di entusiasmante lavoro. Poi all’intervallo la scossa e il Milan torna in campo con tutt’altro atteggiamento. Naturale l’aumento della produzione offensiva e anche il gol di bomber Giroud. Tre punti che valgono oro, ma Pioli dovrà riflettere molto su questa rivoluzione tattica che sembra piuttosto una clamorosa involuzione. 5

TORINO (3-4-2-1) 

MILINKOVIC-SAVIC – Nel corso del primo tempo è avvistato al bar di San Siro a bere una birretta, visto la totale calma piatta dalle sue parti. Nel secondo tempo però si respira un’aria nuova e già al 53’ è costretto a stoppare con il suo corpaccione una conclusione di Leao destinata in fondo al sacco. Si ripete dopo due minuti su Giroud che lo chiama a una difficile parata in due tempi. Non può nulla invece al 65’ sull’incornata di Oliviero che lo costringe a raccogliere il cuoio in fondo al sacco. 6

DJIDJI – Con ancora nella testa il gol segnato all’andata, gioca un primo tempo in relativa scioltezza. Tutto questo relax però deve fargli male perchè poi quando nella ripresa arriva un pallone alto dalle sue parti, Giroud lo anticipa di testa e segna. 5
dal 81’ GRAVILLON- s.v.

SCHUURS – Giroud trova pane per i suoi denti con l’olandese volante, versione ruspante del connazionale ed ex juventino De Ligt. Si rende pericoloso anche in proiezione offensiva su calcio da fermo. Non è lui a marcare il francese in occasione del gol, ma non è esente da colpe in una ripresa in cui la difesa granata balla. 5,5

BUONGIORNO – Si aspettava una serata complicata, invece, visto il poco lavoro dietro, va a cercare fortuna nella metà campo avversaria. Rimedia un giallo forse eccessivo all’alba della ripresa ed esce di corsa. 6
dal 58’ VOJVODA – Si vede poco sia in fase di interdizione che di costruzione. A sua parziale discolpa c’è da dire che entra quando il Milan decide di ricominciare a giocare a calcio. 5,5

SINGO – Vince il duello a tutta fascia con Theo Hernandez nel primo tempo. Nella ripresa perde per KO tecnico. 5,5

ADOPO – È diventato il protagonista di centinaia di meme di sfottò dopo il gol che ha condannato il Milan all’eliminazione in Coppa Italia. Juric ci riprova e il ragazzo offre al tecnico dedizione, disponibilità e applicazione. Quando però serve qualità lì in mezzo per recuperare la partita, esce per far spazio a chi è più dotato di lui. 5,5
dal 69’ KARAMOH – Reduce da due gol consecutivi, è la mossa di Juric per ribaltare la partita. Impensierisce i difensori rossonero con un paio di sgroppate ma è tanto fumo e poco arrosto. 5,5

GINEITIS – Complici le tante assenze in mezzo al campo, Juric lancia il 2004 lituano all’esordio contro i campioni d’Italia. E il ragazzino dimostra subito di avere huevos con una percussione al 2’ nel cuore dell’area rossonera che manda in crisi Kjaer e compagni. Poi tende inevitabilmente a eclissarsi e nella ripresa lascia spazio a un collega più esperto. 6
dal 46’ LINETTY – Regia di sostanza, ma anche lui si trova a entrare nel momento in cui il Milan decide di spingere sull’acceleratore. E il buon  Linetty non può far nulla per arginare le folate rossonere. 5

RODRIGUEZ – Al Milan non lo ricordano esattamente come un fulmine di guerra, ma al cospetto dei suoi rivali di fascia sembra una freccia. Nella ripresa trasloca in mezzo, uno dei più positivi della sua squadra. 6,5

MIRANCHUK – Un altro che ha già castigato il Milan (pure lui in campionato). Quando si incunea nell’area di rigore rossonera risuona l’allarme rosso. Si spegne però come un fiammifero bagnato alla fine del primo tempo. 5,5

VLASIC – Accanto a Miranchuk dovrebbe rappresentare una minaccia costante per la retroguardia ballerina del Milan, ma stavolta Kalulu ringhia sulle sue caviglie e lo inibisce nei movimenti. Mai decisivo, anche quando Juric lo fa traslocare in mezzo al campo. 4,5
dal 81’ RADONJIC – s.v.

SANABRIA – Inizia il match sfiorando il gol con una rasoiata di sinistro che svernicia il palo alla sinistra di Tata. Rappresenta un incubo per Kjaer che sentendolo alle spalle inciampa nel finale di primo tempo e quasi lo manda in porta. Svolge un preziosissimo lavoro di raccordo per tenere legati i reparti ma quando gli arriva la palla giusta, ancora di sinistro, fa correre un brivido gelato sulla schiena di Tatarusanu. Spina nel fianco della difesa milanista. 6,5

JURIC – Appena sbuca sul prato di San Siro, a Pioli per poco non viene un coccolone al pensiero delle ultime sberle rimediate in stagione dal Toro di Juric. Anche stasera il tecnico croato entra in campo con la kryptonite in mano e infatti il Toro gioca un gran primo tempo. Ma stavolta il milanista riesce a cambiare le carte in tavolo nella ripresa, quelle giuste per vincere la partita. 5,5

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