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Fiorentina, allarme in attacco. Il dato dello scorso anno è un miraggio

La difficoltà del reparto offensivo della Fiorentina è da codice rosso. Quanta fatica sotto porta per gli uomini di Italiano

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Jovic Fiorentina
Jovic attaccante della Fiorentina (© LaPresse)

La partita persa contro la Juventus, per giunta senza trovare il gol, è l’ennesima dimostrazione di come e quanto la Fiorentina di quest’annata faccia fatica a trovare una propria identità ma soprattutto la via della rete. Una squadra abulica e incostante, orfana di una prima punta che spinga dentro il pallone. Serve qualcuno che riesca dunque ad avvicinare la porta avversaria che in questo momento e da agosto, in ogni singola sfida disputata, sembra lontana chilometri. Gli uomini di Italiano devono decisamente aggiustare la mira anche se a febbraio, dopo più di metà stagione, e con il mercato concluso, invertire la rotta non è così semplice.

L’undici toscano ieri ha subito un’altra batosta in stagione (la 10ma in 22 partite), e si è allontanata ancora di più, se non definitivamente, dalla zona Europa. L’assalto alla Juventus non è riuscito e nonostante il momento certamente non roseo per la Vecchia Signora, una frustata di Rabiot è servita almeno in parte, ad allontanare i fantasmi di un anno ricco di polemiche e penalizzazioni. La Viola ha pure trovato il pareggio, ma la bordata di Castrovilli è stata annullata in seguito a un check del VAR. Per la Fiorentina quello non validato, sarebbe stato il 24esimo gol in stagione contro i 29 subiti: ma se si guarda quanto raccolto nella scorso campionato di questi tempi, c’è da preoccuparsi.

La Fiorentina e la mancanza di una punta cinica

Nella Serie A 2021/22 la Fiorentina di Italiano dopo 22 turni, si trovava all’ottavo posto in classifica con 11 punti in più rispetto ad oggi, ma soprattutto con 40 reti segnate. Una distanza siderale, una differenza di ben 17 marcature tra gol messi a segno la scorsa annata e quella attuale. Questo evidenzia quanto sia stato difficile per la Viola separarsi da un bomber come Dusan Vlahovic. Il serbo alla 22esima giornata si trovava a quota 17 palloni insaccati alle spalle dei portieri avversari: più del 40% del computo totale. L’attaccante dopo appena due giornate sarebbe poi passato alla Juventus lasciando un vuoto ancora oggi non colmato.

Non solo il gioco espresso dall’attuale squadra toscana non si avvicina nemmeno lontanamente a quello della passata stagione, ma inoltre la difficoltà del reparto offensivo viola è da codice rosso. Nico Gonzalez, Cabral e Jovic hanno segnato 3 gol a testa e Kouamé 2: sommando le reti dei quattro giocatori in questione non si arriva a quelle siglate solamente da Vlahovic un anno fa. Italiano deve urgentemente rivedere qualcosa: probabilmente il centrocampo nonostante la presenza di giocatori come Amrabat, Bonaventura e Duncan si dedica molto di più alla fase difensiva e non propositiva. E poi, soprattutto, manca una cinica e implacabile prima punta.

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