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Champions League

L’Europa di Condò: «Inter favorita, il Milan per l’impresa, ma il Napoli…»

Paolo Condò fa le carte alle Coppe Europee che stanno per ripartire. 3 competizioni, 7 italiane e ogni dettaglio da analizzare.

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Foto: LaPresse

Sentite in lontananza la musichetta della Champions League? Quella che i tifosi negli stadi cantano a squarciagola con il celeberrimo finale “The Champions…”! La sentite? Ebbene sì, mancano poche ore e torneremo a gustarcela a pieno, assieme alle imperdibili partite della massima competizione continentale per club. Non solo, tutte e tre le Coppe europee sono pronte a partire per la fase decisiva. Sono ancora 7 le squadre italiane in lizza, ognuna con i propri sogni e speranze. Momento ideale, quindi, per fare il punto della situazione con uno dei massimi esperti del calcio internazionale che abbiamo in Italia. Stiamo parlando di Paolo Condò, apprezzatissimo opinionista di Sky Sport, penna di Repubblica e, non ultimo, il giornalista italiano designato per la votazione del Pallone d’oro assegnato dalla rivista France Football.

Paolo, siamo pronti per la fase decisiva della Champions League. Non possiamo non iniziare dal Napoli, che in Italia sta facendo qualcosa di straordinario. Cosa ti aspetti dagli azzurri?

“I partenopei mi danno l’idea di una nave, ma una nave costruita bene, che ha già fatto molto. Ha navigato nel migliore dei modi per parecchi mari, ma ora si trova davanti ad una sfida ancor più grande. Per rimanere sempre in gergo marinaresco diciamo che hanno solcato in lungo ed in largo tutto il Mediterraneo, ovvero la Serie A, ora devono dimostrare di essere pronti anche per affrontare l’Oceano”.

L’urna di Nyon ha riservato a Victor Osimhen e compagni l’Eintracht Francoforte. Che accoppiamento è?

“Iniziamo con il dire che il Napoli è favorito, ma deve tenere bene a mente che non si troverà di fronte un’avversaria semplice. La squadra tedesca un anno fa ha vinto l’Europe League, non dimentichiamolo mai. Cosa significa tutto ciò? Che sa come ci si deve comportare nelle sfide ad eliminazione diretta. Ha a disposizione elementi di qualità e quel Kolo Muani che ha quasi risolto la finale dei Mondiali all’ultimo respiro. Quasi, perchè sappiamo bene come sono andate le cose”.

Il Napoli può sognare davvero in grande?

“Riuscire già ad approdare ai quarti di finale non sarà cosa di poco conto. Poi, visti gli accoppiamenti che faranno fuori una delle due finaliste dell’anno scorso (in Liverpool-Real Madrid ndr) e una di quelle del 2020 (in PSG-Bayern Monaco ndr) tutto può accadere. Non c’è una squadra che si possa mettere sopra tutte le altre in maniera netta. Ovviamente le 4 in pole position sono Real Madrid, Bayern Monaco, PSG e Manchester City, ma il Napoli è posizionato subito dietro”.

Già, il Manchester City. Arriverà la volta buona per Per Guardiola con i Citizens?

“Bella domanda. Io è da questa estate che ho la netta sensazione che il tecnico catalano abbia ‘fiutato’ qualche problemino all’interno della rosa. Mi spiego. Bernardo Silva è stato trattenuto controvoglia perchè voleva andare al Barcellona, Ilkay Gundogan penso sia al suo ultimo anno con quella maglia, Joao Cancelo se n’è andato dopo qualche screzio di troppo. In poche parole il clima non è idilliaco e lo si sta vedendo anche in Premier League. Nell’ultimo turno la capolista Arsenal ha perso e loro, invece che approfittarne, sono caduti a loro volta meritatamente contro il Tottenham. Pep ha voluto scuotere l’ambiente acquistando Erling Haaland, che a White Hart Lane non ha toccato palla, per provare un calcio differente in un gioco che stava diventando meno fluido già di suo”.

Se la vedranno a loro volta con una tedesca…

“Il Red Bull Lipsia non è certo una avversaria facile, anzi, e il City ci ha abituato in questi anni a trovare sempre il modo per rovinare tutto e uscire dalla Coppa anzitempo. Vediamo come andrà questa volta. Non partono con le certezze delle ultime edizioni, ma con una squadra così tutto può accendersi da un momento all’altro”.

Hai nominato il Tottenham, la prossima avversaria del Milan. Che duello ti aspetti?

“Se per il Napoli vedo il passaggio del turno, nel caso dei rossoneri occorrerà una vera e propria impresa. La squadra di mister Stefano Pioli sta attraversando un momento difficile e dall’altra parte troverà i londinesi, ovvero una rivale decisamente temibile con grandi individualità e la consueta intensità delle squadre di Antonio Conte”.

Cosa sta succedendo ai campioni d’Italia?

“Dopo anni nei quali hanno azzeccato tutto tra mercato e campo, si sono trovati in una congiuntura nella quale ogni cosa sta andando male. Dal punto di vista degli acquisti, quelli effettuati in estate non hanno funzionato, e penso anche a Charles De Ketelaere. Ho l’impressione che Pioli lo abbia scaricato un po’ troppo in fretta. Doveva puntarci di più, dargli qualche altra chance, invece ora langue in panchina. Non dimentichiamo gli infortuni, su tutti quello di Mike Maignan che incide tantissimo, quindi anche il post-Mondiale di Theo Hernandez e Olivier Giroud, che sembrano un po’ sgonfi sia dal punto di vista mentale che fisico. Non manca anche la questione legata al rinnovo del contratto di Rafael Leao, con due procuratori che non si parlano, una multa pesante da pagare allo Sporting Lisbona e una situazione che andava gestita meglio e per tempo”.

Se per i rossoneri il passaggio ai quarti è complicato, per i “cugini”, l’occasione è ghiotta con il Porto?

“Senza dubbio. A mio parere i nerazzurri passeranno il turno per vari motivi. In primo luogo mi sembrano una squadra fatta apposta per le partite secche, una caratteristica che conosciamo bene di Simone Inzaghi. L’avversario non è impossibile e l’Inter contestualmente sta crescendo. Non ultimo, quanto visto da Romelu Lukaku nel finale del derby, mi fa ben sperare: il belga sta tornando e potrebbe fare la differenza”.

Salutiamo un attimo le italiane e passiamo agli altri accoppiamenti. Cosa ti aspetti da PSG-Bayern Monaco?

“Al momento del sorteggio vedevo un 50-50. Ora, con gli infortuni di Kylian Mbappè e, a quanto pare, anche di Leo Messi, l’ago della bilancia si sposta verso i bavaresi. Se io fossi in Julian Nagelsmann andrei a Parigi nel match d’andata a indirizzare subito la qualificazione, perchè poi al ritorno Mbappè negli spazi potrebbe fare male”.

Un altro duello tutto da vivere sarà Liverpool-Real Madrid. I Reds pagheranno la stagione negativa che stanno vivendo?

“Jurgen Klopp sta faticando quest’anno e ha dimostrato anche nervosismo nell’ultima conferenza stampa, con una reazione stizzita, non da lui. Ci ha sempre abituato ad essere un personaggio meraviglioso, ma se anche lui cade in queste cose il segnale non è incoraggiante. Per il Liverpool questa annata sta pesando molto. Ok, ha rinnovato Momo Salah, ma siamo ormai ai saluti con Roberto Firmino, già dopo aver perso Sadio Manè. L’infortunio di Luis Diaz ha pesato molto, come le difficoltà di inserimento di Darwin Núñez. L’uruguaiano sembra non ingranare, ma bocciarlo sin da ora mi sembra prematuro. Dall’altra parte troveranno un Real Madrid che non è quello impeccabile di sempre. L’addio di Casemiro è stato forse sottovalutato e invece si farà sentire eccome in mezzo al campo. In Coppa non partono mai battuti, ma questa volta non si presentano nella versione migliore”.

Passiamo a Borussia Dortmund-Chelsea. Qui potrebbe succedere di tutto?

“Una sfida incredibile. I Blues hanno speso cifre folli, ma sono tutti da costruire, non avendone però il tempo. Graham Potter si trova davanti a una sfida non di poco conto in una stagione senza basi solide. Loro, come il Liverpool, si giocano tantissimo, dato che la qualificazione alla prossima Champions League tramite il campionato è quasi impossibile. Dall’altra parte ci sono i gialloneri che, oltre ad avere recuperato Sebastien Haller hanno, a mio parere, il giocatore che diventerà il più forte in assoluto nei prossimi anni: Jude Bellingham. Un talento pazzesco, uno che segnerà la prossima era del calcio. Non escluderei la sorpresa in questo ottavo di finale”.

Chiudiamo con Benfica-Brugge. Esito scontato?

“Se fosse rimasto Enzo Fernandez, i lusitani potevano essere la mina vagante del torneo. Ora rimangono ancora molto pericolosi, ma non di più. Hanno disputato una prima parte di Champions da grande sorpresa, meglio solo del Napoli direi, vinceranno il loro campionato e chiuderanno con un bilancio economico eccezionale. In poche parole un’annata da incorniciare”.

Scendiamo di un gradino e andiamo all’Europa League. Cosa dobbiamo aspettarci da Juventus e Roma?

“Quest’anno l’ex Coppa UEFA mi fa davvero tornare agli anni ’90. Quando vedi che al via ci sono le due italiane, Manchester United, Barcellona, Arsenal, Siviglia, Ajax e Feyenoord, dobbiamo parlare di un livello da Champions League. Proprio come succedeva trent’anni fa, quando in Coppa Campioni andava solo la prima della classifica. I bianconeri stanno attraversando un momento molto difficile, ma il novero delle rivali potrebbe dare loro una mano a non sottovalutare l’impegno. Iniziano con il Nantes, un avversario abbordabile che non penso spaventerà Max Allegri e company. La Roma, invece, se la dovrà vedere con il Red Bull Salisburgo e sarà una brutta bestia. I giallorossi sono reduci dalla vittoria in Conference League e proveranno a fare bene, anche se la mia sensazione è che abbiano gettato alle ortiche la loro grande chance stagionale, la Coppa Italia, nella quale avevano un’autostrada verso la finale in casa. Immagino che José Mourinho ci tenga a fare bene, ma non sarà semplice, sin dal play-off”.

Chiudiamo con la Conference League. Qui il parterre non è certo de roi. Lazio e Fiorentina devono crederci?

“Certamente. I biancocelesti hanno tutto per alzare la coppa, nonostante penso che il Villareal sia la vera favorita anche se ha salutato il suo miglior giocatore, ovvero Arnaut Danjuma, in direzione Tottenham.. La squadra di mister Maurizio Sarri inizia con il Cluj, poi se la può giocare contro tutte. Sicuramente la rosa corta non aiuta nel doppio impegno, ma la Lazio deve crederci. Discorso simile anche per i viola. Purtroppo ora avranno subito il Braga, una delle papabili per il successo finale. Se passassero, poi non partono battuti contro nessuno. Di grandi nomi in giro non ne vedo. C’è il West Ham, ok, ma i londinesi sono in zona retrocessione in Premier e dovranno pensare più a quello che alla Coppa”.

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