Spalletti guarda già oltre. Ecco le parole dopo la partita con il Sassuolo

Dopo il match di Reggio Emilia, vinto per 0-2 contro il Sassuolo di Dionisi, Luciano Spalletti ai microfoni di DAZN si sofferma sulla prestazione della sua squadra, lanciando già lo sguardo verso l’orizzonte e verso la trasferta di Francoforte in Champions League.

Come il Barcellona di Guardiola

Alla prima domande di Ferrara che fa un paragone tra questo Napoli e il Barcellona di Guardiola per quel che riguarda la capacità di recuperare molto in alto la palla, Spalletti frena: “Bisogna stare calmi nel fare determinati paragoni con mostri sacri e continuare fare le cose che sappiamo fare. La riaggressione in effetti questa sera l’abbiamo fatta molto bene. È stata una grande prestazione di analisi generale della partita, perché nella gestione delle fasi oggi siamo stati superiori alle ultime uscite”.

Una squadra supermatura

Dario Marcolin invece chiede in cosa questo Napoli sta ulteriormente crescendo rispetto alle ultime partite giocate e il mister azzurro sottolinea: “Stasera siamo stati sintetici in quelle cose che bisognava fare, siamo stati veloci, qualitativi nel far circolare la palla, nel creare occasioni, abbiamo anche sofferto perché il Sassuolo è una grande squadra. In generale abbiamo fatto una prestazione da squadra supermatura e attenta. Anche se viviamo un buon momento, nessuno va più morbido rispetto a quello che deve fare”.

Il futuro si chiama Francoforte

Infine si parla già della partita di Champions League di martedì sera. Spalletti tiene a precisare come l’Eintracht sia squadra fortissima “perché ha calciatori veloci e ripiega bene con il suo 5-4-1. Riesce ad attaccare gli spazi con velocità e loro sono abituati a giocare la singola partita, cioè a giocare le partite da dentro o fuori, tanto è vero che lo scorso anno hanno vinto l’Europa League”.

E poi Spalletti aggiunge: “Anche noi ci dobbiamo accostare alle partite senza rilassatezza, dobbiamo affrontare ogni partita come se fosse sempre quella decisiva per andare a sognare. Questo atteggiamento abituerà anche noi mentalmente alle partite da dentro e fuori”.

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