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Calcio estero

Allenatori, Spagna batte Italia 21-19. E la Premier…

Nel mezzo delle settimane dedicate alle coppe abbiamo fatto una panoramica dei mister presenti nei top 5 campionati europei. Ne sono venute fuori delle belle

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Mikel Arteta
Mikel Arteta, allenatore dell'Arsenal, durante la sfida all'Aston Villa di Unai Emery (©LaPresse)

In Europa comanda la Spagna. No, non parliamo di Nazionali o di trofei vinti ma di allenatori. Nei giorni in cui le migliori squadre del nostro continente si sfidano tra Champions League, Europa League e Conference League abbiamo voluto fare una panoramica dei tecnici presenti nelle squadre dei 5 top campionati europei. E ne sono venute fuori delle belle, su tutti i fronti.

Spagna davanti a tutti

Iniziamo con il dato più semplice ma forse più indicativo: la nazionalità degli allenatori che in questo momento siedono sulle panchina d’Europa. Numeri alla mano lo stato più rappresentato è la Spagna che con 21 mister precede l’Italia, ferma a quota 19 (16 in casa propria, 2 in Premier e 1 in Liga). Di questi 14 allenano nella Liga (su 20 squadre complessive), 6 in Premier League e 1 in Bundesliga (Xabi Alonso, ormai tedesco d’adozione dopo la sua avventura al Bayern Monaco da giocatore).

A seguire troviamo la Francia con 15, tutti in Ligue 1 a parte Patrick Vieira (in Premier con il Crystal Palace), e la Germania con 13, anche lei fortemente “casalinga”: l’unica eccezione, in attesa del ritorno in panchina di Thomas Tuchel, è Jurgen Klopp, storica guida del Liverpool. Pochissimi invece gli anglosassoni, appena 7, suddivisi tra Inghilterra (Potter, Howe, Rodgers, O’Neil, Dyche), Scozia (Moyes) e Galles (Cooper). Teatro delle loro gesta, la Premier League. Ma al di fuori dei propri confini non troviamo alcun tecnico del Regno Unito. Insomma, la scuola inglese, in quanto ad allenatori, non sta attraversando un buon momento. Soprattutto se consideriamo lo “stato di forma” della Premier League, ad oggi il campionato più ricco e importante al mondo. E quindi il più appetibile.

I restanti 23 allenatori provengono dai seguenti Paesi: Portogallo (5), Croazia (3), Argentina (2), Belgio (2), Danimarca (2), Armenia (1), Australia (1), Austria (1), Cile (1), Messico (1), Olanda (1), Serbia (1), Svizzera (1) e USA (1). Curiosamente, la Liga è il campionato meno “inclusivo”, visto che racchiude allenatori esclusivamente di sangue latino: chi non è spagnolo proviene da Argentina (Simeone e Sampaoli), Cile (Pellegrini), Italia (Ancelotti), Portogallo (Carvalhal) e Messico (Aguirre).

Premier, la più multietnica

Di contro la Premier League è il torneo più globalizzato d’Europa. Un meltin pot di allenatori provenienti da tutto il mondo, con ben 10 nazioni rappresentate. Ten Hag tiene alta la bandiera della scuola olandese, e non a caso sta riportando il Manchester United dove più gli compete, De Zerbi (Brighton) e Conte (Tottenham) quella italiana con idee di calcio molto diverse tra loro.

La folta colonia di spagnoli, capeggiata dal professor Guardiola, comprende una schiera ben nutrita che va da giovani rampanti come Arteta (primo con il suo Arsenal) a vecchie volpi come Emery (Aston Villa) e Lopetegui (Wolverhampton), passando per due new entry fresche di ingaggio come Ruben Selles (Southampton) e Javi Gracia (Leeds). Chiudono il cerchio rappresentanti di Francia, Portogallo, Germania, Danimarca e vari stati del Regno Unito. Insomma, ce n’è per tutti i gusti e per tutti i palati. Più o meno fini.

L’Italia gioca… in casa!

E la Serie A? Beh, gli allenatori nostrani la fanno da padroni. L’ultimo arrivato in ordine di tempo è Leonardo Semplici, appena approdato sulla panchina dello Spezia al posto di Luca Gotti. L’ex Spal e Cagliari andrà a caccia di una salvezza che con la risalita del Verona si sta facendo molto più complicata del previsto ed è il 16esimo tecnico italiano del nostro campionato. Ma prima dell’esonero di Davide Nicola, sostituito da Paulo Sousa, gli allenatori “fatti in casa” erano addirittura 17 su 20 squadre complessive. Del resto la scuola italiana non passa mai di moda. A tal proposito potete chiedere cosa ne pensa Klopp, che in Champions ha incrociato il Real di Ancelotti e ne è uscito con le ossa rotte (2-5 ad Anfield, la peggior sconfitta europea di sempre in casa per il Liverpool).

Il mister più longevo

Chiudiamo la nostra panoramica con il dato sull’allenatore che siede da più tempo sulla stessa panchina del calcio europeo. Volete sapere chi è? Beh, in realtà sono due: Diego Simeone e Christian Streich. Se il primo non ha bisogno di presentazioni, visto ciò che ha fatto con l’Atletico Madrid negli ultimi anni, il secondo è molto meno conosciuto, almeno alle nostre latitudini. Streich allena il Friburgo da oltre 11 anni, proprio come il Cholo. Curiosamente, hanno iniziato ad allenare in questi due club a distanza di poche settimane l’uno dall’altro: Simeone a dicembre del 2011, Streich a gennaio del 2012. Oggi sono ancora lì, tra Liga e Bundes, immarcescibili.

Dando uno sguardo agli altri campionati salta all’occhio come i tecnici più longevi della Premier League siano Klopp (ottava stagione al Liverpool) e Guardiola (settima stagione al City), dato per nulla scontato viste le ambizioni dei due club inglesi, mentre quello della Serie A sia Gian Piero Gasperini (settima stagione all’Atalanta), allenatore che fa della programmazione un suo punto di forza. In Ligue 1 il primato spetta invece a Olivier Pantaloni (nona stagione all’Ajaccio) l’uomo che l’anno scorso ha riportato il club nella massima serie dopo quasi due lustri. La fedeltà, a volte, viene premiata.

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