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Calcio italiano

Lazio, il sogno Champions League non è più una chimera. E quanti italiani in campo…

Napoli battuto e voglia di volare in alto. La Lazio di Maurizio Sarri non vuole smettere di stupire in campionato. E quanti italiani protagonisti

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Maurizio Sarri
Maurizio Sarri sulla panchina della Lazio (© LaPresse)

Riuscire ad appendere in casa propria una foto che raffigura momenti di festa vista la vittoria, seppure di misura per 0-1, al Maradona, è una cosa che solamente la Lazio è riuscita a fare. I capitolini ieri sera, a partire dalle 20:45, hanno compiuto un’impresa che non era ancora riuscita a nessuno. Infatti gli uomini dell’ex di giornata Maurizio Sarri, hanno ottenuto i tre punti tra le mura partenopee. Un fortino che definire solido sarebbe riduttivo; l’allenatore laziale lo sapeva (e conosceva) bene, e ha dunque studiato tutte le mosse e contromosse possibili per muovere uno scacco al re: tutto è andato secondo i piani.

La Lazio è apparsa come una squadra solida e ben costruita, con meccanismi oleati che ieri per fortuna di giocatori, società e supporters, non si sono mai inceppati. La botta da fuori vincente dell’uruguagio Matias Vecino, arrivata al 67′ minuto di gioco, ha fatto esplodere di gioia il popolo di fede biancoceleste. Battere la capolista non è cosa da tutti: c’era riuscita solamente l’Inter sin qui, ma in casa propria. 3 punti che hanno un valore fondamentale e inestimabile per la squadra laziale, che ha ottenuto così la 14esima vittoria stagionale ed è salita momentaneamente (in attesa delle due milanesi) al secondo posto in classifica. Adesso la voglia di rimanere lassù è tanta, e risulta ancora più soddisfacente conquistare questi risultati con molti giocatori italiani in campo.

La Lazio di Sarri: mercato oculato e quanti gol messi a segno da italiani. Nessuno meglio dei capitolini

La società del patron Lotito, da inizio anno, ha speso 39,70 milioni di euro ma ne ha incassati 36,13. Dunque in questa speciale classifica di soldi investiti durante le sessioni di mercato la Lazio si trova solamente al 10° posto. Sintomo di campagne acquisti accurate e mirate, per cercare di livellare e smussare solamente alcuni aspetti ben precisi della rosa. Nelle attuali top 5 della classifica della Serie A, solamente la Roma di Mourinho ha speso di meno: 9 milioni di euro e tanti acquisti a titolo gratuito. Le aquile laziali pur non sborsando cifre astronomiche, con il duro lavoro, l’impegno e un progetto solido, stanno ottenendo grandi risultati. E il merito è anche del tecnico Maurizio Sarri, in grado di portare la propria squadra al primo posto in una speciale classifica.

La Lazio infatti, è prima nel ranking di gol messi a segno in questa stagione da calciatori italiani. Nessuno è riuscito a fare meglio. Ciro Immobile, Mattia Zaccagni, Nicolò Casale (seppur assente nella gara di ieri) e Alessio Romagnoli, hanno siglato ben 19 gol in 25 partite. Solo il Monza si avvicina ma non eguaglia i capitoli in questa speciale competizione (18 reti hanno impresso il marchio tricolore, una in meno). Si pensi che avendo giocato ieri contro il Napoli, Immobile & Co., hanno affrontato la squadre che invece fatto più gol con calciatori stranieri (52). Inoltre tra le fila dei biancocelesti non può passare inosservato un ulteriore dato.

La rincorsa al sogno Champions League

Dal 14 agosto scorso, data di inizio campionato per la Lazio, l’unica giornata in cui Sarri ha mandato più stranieri in assoluto in campo a partire dal primo minuto, è stata la 15esima. Sconfitta netta contro la Juventus per 3-0 e 7 giocatori proveniente da altrettanti differenti paesi. Per il resto della stagione l’impronta italiana si è fatta sentire fortemente, e la media tra titolari e sostituti di giocatori originari della Penisola è alta: ieri ad esempio ce n’erano ben 4 dall’inizio più due entrati in corso d’opera (Cancellieri e Cataldi). Insomma da questo momento in poi la Lazio sarà costretta a correre per rimanere in zona Champions League e l’impressione è che ce la possa fare. Sarri e i suoi uomini dovranno alzare l’asticella e mantenere la massima concentrazione per centrare l’obiettivo che non è più una chimera.

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