La contestazione a Napoli e la festa scudetto all’orizzonte: come si preparano la città e i tifosi

La vicenda che riguarda il Napoli e Napoli città in questi giorni è davvero paradossale. Da una parte la maggior parte delle persone spera e crede sempre più fermamente che possa tornare in città lo scudettto, atteso da 33 anni, dall’altra parte coloro che da anni sostengono la squadra ovunque sono arrabbiati per i tanti divieti imposti dalla società per quel che riguarda la scenografia da stadio.

La ragione spesso sta in mezzo. Da una parte è inaccettabile non far tifare chi vuole farlo per seguire una direttiva di pochi tifosi. Dall’altra parte gli ultras del Napoli si vedono togliere la possibilità di dimostrare al mondo la loro creatività e passione proprio nel momento in cui il mondo li sta guardando, perché la squadra sta giocando in maniera esaltante in una città che tantissimi stanno scoprendo per la prima volta nella sua stordente bellezza.

Detto questo, c’è il caso festa scudetto che inizia a dover essere messa sul piatto delle discussioni. Ci sarà festa? Immaginiamo di si. Sarà rovinata da pochi tifosi che non vogliono dare soddisfazione a De Laurentiis. Pensiamo e speriamo di no? Ma la tensione è alta ed è ovviamente difficile capire ora non solo cosa potrà succedere ma anche pensare in qualche modo di governare un’esplosione di popolo di quella portata.

Forse non ci sono i tempi e purtroppo nemmeno la volontà per arrivare a un accordo tra una parte di tifosi e il presidente Aurelio De Laurentiis, ma di sicuro si deve arrivare a un momento di calma e raffreddamento generale, che permetta, nel caso accada perché i punti in palio sono ancora tanto, di festeggiare e far restare per motivi solo positivi anche la terza festa scudetto nella storia della città.

Foto: LaPresse

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