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Calcio estero

Dallo scudetto di Ranieri al rischio retrocessione. Leicester ko, serve l’impresa per salvarsi in Premier League

Sette anni dopo quel miracoloso titolo, le Foxes sono a un passo dalla Championship. I punti da recuperare sono due ma il calendario dice Everton

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Wout Faes difensore del Leicester
Danny Ward e Wout Faes, portiere e difensore del Leicester, nel match con il Liverpool (©LaPresse)

Un altro ko, l’ennesimo di questa stagione maledetta, e l’incubo retrocessione si fa sempre più reale, concreto. Il Leicester City, sconfitto anche ieri sera in casa dal Liverpool, rischia grosso. Sette anni dopo l’impresa firmata da Claudio Ranieri, che regalò alle Foxes uno dei titoli più incredibili nella storia del calcio inglese, il club della famiglia Srivaddhanaprabha rischia di finire in Championship. Jamie Vardy, unico reduce di quel capolavoro di tattica e senso di appartenenza messo in piedi dal tecnico romano, ci sta provando in tutti i modi. Ma la sua squadra è penultima con 30 punti conquistati in 36 partite. E mancano solo due giornate. Davvero incredibile se pensiamo che l’anno scorso il Leicester di Brendan Rodgers chiuse ottavo, a sole quattro lunghezze dalla zona Europa.

I punti che separano le Foxes dalla salvezza sono pochi. Due, per l’esattezza. A 32 troviamo l’Everton, club che aveva ben altre aspettative per questa stagione, iniziata con Frankie Lampard in panchina e ora guidato da Sean Dyche. Un po’ più sopra, a quota 34, c’è invece il neopromosso Nottingham Forest di Steve Cooper, che con una vittoria sarebbe matematicamente salvo. Nel mezzo, con 31, il Leeds di Sam Allardyce, quarto allenatore di questa folle annata. Il Leicester si è fermato a tre: Brendan Rodgers, Adam Sadler (anche se solo ad interim) e Dean Smith. Ma la sostanza non cambia: ci sono quattro squadre per due posti all’inferno.

Il calendario dice…

Nelle ultime due gare, classifica alla mano, il calendario sembra sorridere all’Everton. L’undici di Dyche affronterà il Wolverhampton in trasferta e il Bournemouth in casa, due squadre che non hanno più nulla da chiedere al campionato. Più complesso il cammino di Leeds e Leicester, che hanno un avversario comune (il West Ham, rispettivamente alla 37esima e all’ultima giornata) e presumibilmente si giocheranno tutto contro due formazioni in piena corsa per l’Europa come Tottenham (Leeds) e Newcastle (Leicester). Il Nottingham, infine, avrà Arsenal e Crystal Palace. Due ossi duri, ma agli uomini di Cooper potrebbe bastare anche un solo punto.

Insomma, la salvezza del Leicester passa da una nuova impresa. Ma se nel 2015-16 in ballo c’era l’ascesa al paradiso, che arrivò grazie agli 81 punti conquistati davanti a colossi come Arsenal, Tottenham, Manchester City e Manchester United, questa volta c’è la discesa negli inferi. E dire che quel capolavoro non è così lontano. Gli eroi che lo resero possibile, però, lo sono eccome. La sessione estiva di mercato ha visto partire sia Albrighton che Schmeichel, ultimi baluardi del miracolo Leicester insieme a Vardy. L’attaccante, che in quell’incredibile stagione segnò la bellezza di 24 gol, è l’unico superstite. Quest’anno è fermo a quota 3. Gli anni passano per tutti. Anche per gli eroi.

Una retrocessione inaspettata

Nessuno si sarebbe aspettato di vedere il Leicester così in difficoltà nel corso di questa stagione. La squadra, al netto di alcune partenze importanti (su tutte quella di Fofana, difensore centrale passato al Chelsea per 80 milioni di euro), può contare su giocatori di livello come Castagne, Soyuncu, Maddison, Dewsbury-Hall, Tielemans, Iheanacho, Tetè e Barnes. Un nucleo di assoluta qualità che però non ha trovato mai continuità. Né nel gioco, né nei risultati. Nemmeno la separazione da Brendan Rodgers, tecnico di comprovata esperienza e capacità che tanto bene aveva fatto nelle quattro stagioni precedenti, ha dato la scossa per uscire da questa crisi. Che non sembra destinata a chiudersi con il lieto fine.  

In ogni caso, nei sette anni che ci separano dal miracolo di Ranieri, il Leicester City ha vissuto un altro incubo. E ben peggiore di una retrocessione: la morte del patron Vichai Srivaddhanaprabha, l’uomo che nel 2014 aveva riportato le Foxes in Premier League. L’imprenditore thailandese perse la vita in un terribile incidente, avvenuto il 27 ottobre 2018. Il suo elicottero si schiantò a pochi passi dal King Power Stadium, subito dopo il decollo. Una tragedia in cui morirono altre quattro persone, tra cui la compagna, dalla quale il club ha saputo prontamente risollevarsi grazie alle capacità dimostrate dai figli, che sono succeduti al padre alla guida della società. La Championship, dunque, non fa paura. Il Leicester lotterà fino alla fine, come ha sempre fatto. E se sarà retrocessione saprà rialzarsi. Nel nome di Vichai.

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