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Calciomercato

Meglio il prestigio di squadre blasonate o i milioni arabi? Il calciomercato ha preso una piega molto chiara

La variabile Arabia Saudita non era stata prevista, ma sta condizionando il mercato molto più di quella cinese

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Sergej Milinkovic-Savic durante Lazio-Cremonese, ultima partita giocata dal serbo all'Olimpico (© LaPresse)

A differenza della “bolla” cinese, quella che arriva dall’Arabia Saudita sembra destinata ad incidere profondamente sull’andamento del calcio mercato.

Strategia

Quella saudita è una strategia ben precisa. Un unico fondo, PIF (Public Investiment Fund, che controlla anche il Newcastle) ha il controllo dei principali club sauditi: Al-ittihad, Al-Ahli, Al-Nassr e Al-Hilal.

Centralizzato

L’idea è quella di gestire le trattative direttamente a livello centrale e solo successivamente indirizzare giocatori e allenatori in un determinato club.

Obiettivo

L’obiettivo è quello di non lasciare nulla di intentato e creare una competizione all’interno del medesimo torneo senza lasciare all’iniziativa dei singoli con l’auspicio che possa generarsi competizione e creare un appeal che vada al di là della presenza del singolo campione in campo.

Salto di qualità

Oltre a questo, il salto di qualità rispetto alla Cina sta anche nella capacità di attrarre non solo giocatori a fine carriera o non di primissima fascia, ma di riuscire a contrattualizzare calciatori nel prime della propria carriera.

Progetto

Chiaramente la quantità di denaro versata sui conti correnti di quanti approdano in Arabia Saudita è tale da far vacillare chiunque, ma esistono dei distinguo.

Differenze

Se l’approdo nel campionato saudita di giocatori come Cristiano Ronaldo e Karim Benzema in qualche modo può rientrare in una logica cui ci stavamo abituando, non così quelli – ad esempio – di Kalidou Koulibaly o di Sergej Milinkovic-Savic (non ancora ufficiale).

Fame

Questi due profili, infatti, rappresentano l’emblema del cambio di passo saudita: giocatori che non hanno ancora vinto così tanto e potenzialmente ancora in grado di giocare in un top club europeo.

Scelta

In questa fase, data anche la sproporzione tra i salari – per quanto alti – europei e quelli sauditi sulla bilancia personale dei singoli calciatori non sembra esserci partita tra ingaggi proposti e possibilità di carriere al top in Europa con le relative ambizioni in termini di palmares.

Eccezioni

Non per tutti è così, come per esempio per Son Heung-min del Tottenham che ha dichiarato di non essere interessato. Ma, almeno per il momento, sembrano essere solo eccezioni.

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