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Pagelle Fiorentina-Parma 6-3 d.c.r., voti Coppa Italia: Christensen decisivo, Mina deludente, Bernabè da applausi

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Quest’oggi, a partire dalle ore 21.00, la Fiorentina di Vincenzo Italiano ospitava in casa il Parma di Fabio Pecchia per gli ottavi di finale della Coppa Italia 2023-2024. I viola erano reduci dal successo per 3-0 sulla Salernitana, mentre i ducali venivano dalla vittoria esterna per 1-0 sullo Spezia. Non sono bastati né i tempi regolamentari, né i 30′ aggiuntivi, per decretare chi ha superato il turno. Al doppio vantaggio iniziale parmense firmato BernabèBonny, la Viola è riuscita a pareggiare i conti grazie ai gol di Nzola e Sottil. Ai rigori non c’è stata storia, con i toscani che si sono imposti con un complessivo 6-3 d.c.r., avanzando così ai quarti di finale. Per la Fiorentina ci sarà una tra Inter e Bologna al prossimo turno.

PAGELLE FIORENTINA-PARMA

FIORENTINA

Oliver Christensen: 7. Se la Fiorentina ha subito “solamente” due reti nel primo tempo, il merito è suo. Compie due interventi di spessore su Benedyczak e Circati, limitando il passivo della propria squadra.

Michael Kayode: 6. Ha qualche responsabilità sulla rete di Bonny, sebbene il colpevole maggiore sia Mina. In avanti dà sempre il suo contributo, sovrapponendosi con insistenza sulla destra e offrendo qualche pallone interessante ai compagni.

Nikola Milenkovic: 5,5. Un uomo della sua esperienza deve primeggiare in una partita come questa, invece il serbo si fa un po’ trascinare a fondo dai compagni, crollando insieme a loro in quei due minuti shock che decidono la partita.

Yerry Mina: 5. I pochi minuti sulle gambe hanno fatto la differenza in negativo. E’ autore di una grave negligenza in occasione del secondo gol parmense, consegnando un pallone velenoso a Kayode. Quest’errore è solo l’apice di una serie di disattenzioni e letture sbagliate che hanno condizionato il match. Dal 46′ Luca Ranieri: 6. Non ha molto da fare dietro, visto che il Parma è molto più arroccato nella ripresa. Non perde la concentrazione in quei pochi interventi che deve compiere.

Fabiano Parisi: 5. Prova decisamente deludente per il laterale campano. Non tiene Benedyczak, il quale agisce sempre sulla sua fascia di competenza, aprendo costantemente una voragine nella quale il polacco ci si infila a nozze. Dal 46′ Cristiano Biraghi: 6,5. Un’altra pasta rispetto al 23enne ex Empoli. Il capitano viola entra in campo con la giusta applicazione, sovrapponendosi a più non posso per creare il maggior numero di situazioni pericolose.

Maxime Lopez: 5. Lento, passivo, poco incisivo. Una delle sue qualità principali è quella di rubare il pallone e dare ossigeno alla manovra offensiva, ma in ogni ripartenza degli avversari scompare, oppure arriva sempre in ritardo sull’uomo.

Rolando Mandragora: 5,5. Prova ad inserirsi in area come è suo solito fare, ma non trova tanto spazio nell’affollata area avversaria. In fase di non possesso non riesce a garantire il filtro necessario in mezzo al campo. Dal 46′ Arthur Melo: 6. Detta maniacalmente i tempi di gioco della sua squadra. Grazie alla sua entrata la Fiorentina gira il pallone con più fluidità, potendo quindi iniziare a schiacciare gli avversari nella propria trequarti.

Riccardo Sottil: 6,5. Si accende e si spegne in continuazione. Quando è ben concentrato gli avversari non lo possono contenere, ma se l’ala non trova l’illuminazione si fa sopraffare da Heinault. Si prende una responsabilità enorme calciando il rigore a due minuti dal 90′, non sbagliando e portando il match sul 2-2. Dal 106′ Christian Kouamé: s.v.

Antonin Barak: 5,5. Lascia intravedere qualche giocata interessante nello stretto, ma non basta. Il ceco si nasconde tra le fitte maglie difensive avversarie, non riuscendo a divincolarsi dal labirinto emiliano per farsi servire a sufficienza. Dal 66′ Lucas Beltran: 6. In coppia con Nzola ha piena libertà di movimento. L’argentino si fa largo nelle fitte trame difensive avversarie, provando ad aprire il più possibile la retroguardia crociata per permettere ai compagni di inserirsi negli eventuali spazi.

Josip Brekalo: 5,5. Va vicino al gol con una grande intuizione col tacco, ma questa è l’unica degna di nota della sua anonima partita. Col pallone tra i piedi non fornisce alcun guizzo, cercando poco anche le conclusioni dalla distanza. Dal 46′ Gino Infantino: 5,5. Copia e incolla di quanto detto per l’ex Torino e Wolfsburg.

M’Bala Nzola: 6,5. Dopo 10′ ha una chance enorme per sbloccare il match, ma viene stoppato senza appelli da Coulibaly. Per ottanta minuti si eclissa, poi trova la rete con una splendida girata col mancino.

All. Italiano: 5,5. Nel complesso la prestazione dei viola è stata insufficiente. Una formazione che lotta per la qualificazione in Champions League non può rischiare di essere eliminata da una compagine di Serie B che, sebbene oggi si sia espressa su livelli eccelsi, rimane pur sempre un avversario inferiore.

PARMA

Edoardo Corvi: 6. Alla vigilia del match ci si aspettava che dovesse fronteggiare numerosi pericoli, ma per via della produzione offensiva sterile degli avversari non deve compiere nulla di particolare. Non può nulla sulla rete di Nzola, sfiora solamente il rigore calciato da Sottil.

Antoine Hainaut: 6,5. Accompagna sempre Benedyczak sulla destra, creando sempre superiorità numerica sulla fascia. Impeccabile in fase difensiva, bloccando quasi tutte i tentativi di inserimento di Sottil. Dal 53′ Enrico Del Prato: 6. Non spinge come il francese, specialmente se si considera l’atteggiamento agli antipodi della sua squadra nella ripresa. Si applica con ordine in fase difensiva, non uscendo quasi mai dalla propria zona di competenza.

Alessandro Circati: 6. Commette un’ingenuità che poteva rivelarsi sanguinosa, colpendo con la mano il pallone a centimetri dalla propria area di rigore. Nonostante questo rischio preso, garantisce sicurezza e tranquillità al centro della difesa.

Yordan Osorio: 5,5. Prova d’esperienza per il centrale venezuelano. Contiene con molta efficacia Nzola, tenendolo a bada per tutto il primo tempo. Rovina tutto con una sciocchezza colossale nel finale della ripresa, saltando a vuoto e toccando la palla con la mano in area di rigore.

Woyo Coulibaly: 6. Ad inizio partita salva un gol fatto, interponendosi tra la porta e la conclusione di Nzola. Per il resto disputa un match dignitoso da esterno di difesa, eccezion fatta per la marcatura molle sul centravanti viola in occasione del gol dell’1-2.

Simon Sohm: 7. Se riparte palla al piede è infermabile. Ha una capacità di corsa con il pallone in possesso con pochi eguali, pregio che si è visto in tutte le sue sfaccettature questa sera, dimostrando di valere ampiamente la Serie A.

Wylan Cyprien: 6,5. Dei due mediani è quello che si nota meno, agendo da frangiflutti con buona efficacia. Rispetto allo svizzero, non spezza la linea per ripartire, preferendo tenere un po’ di più la sfera per studiare la situazione con serenità. Dal 91′ Drissa Camara: 6. Ci mette un po’ per scaldarsi, ma nel finale del match fornisce dinamismo al centrocampo crociato.

Valentin Mihaila: 6. Si muove con molta foga e volontà sulla sinistra, ma i risultati non sono stati grandiosi. E’ frettoloso quando ha il pallone in possesso, peccando di tanto in tanto di lucidità. Bravo a servire Bonny in occasione del raddoppio. Dal 70′ Tjas Begic5,5. Non un buon ingresso in campo. Perde numerosi palloni e, nonostante si sforzi per recuperarli a sua volta, non riesce a cavarne un ragno dal buco.

Adrian Bernabè: 7,5. E’ il geometra della squadra grazie alla sua tecnica sopraffina, cercando sempre di verticalizzare il pallone per un compagno. Apre le marcature con un sinistro dalla distanza ben piazzato nel sette, segnando un gol di pregevole fattura. Dal 70′ Hernani: 5,5. Deve dare quel supporto necessario in fase di ripartenza, ma il brasiliano non offre alcuna soluzione degna di nota.

Adrian Benedyczak: 7. Un motorino sulla destra. Il polacco manda in bambola Parisi sin dal primo minuto – non proprio l’ultimo arrivato – scappandogli sempre alle spalle. Con la sua velocità affonda con facilità nella difesa avversaria, tirando fuori anche qualche giocata di fino. Dal 62′ Dennis Man: 6,5. Con un paio di strappi stava per mettere la parola fine sulla partita odierna. Non riesce a piazzare la giocata vincente, ma con la sua tecnica mette in apprensione la difesa avversaria.

Ange-Yoan Bonny: 7. Che impatto per il francese! Si batte senza timori contro due colossi come Mina e Milenkovic. Nell’azione del primo gol centra il palo con un’insidiosa conclusione di sinistro, mentre è lui a firmare la rete del 2-0, appoggiando il pallone in porta dopo il cross di Mihaila. Dal 53′ Gabriel Charpentier: 5,5. Decisamente meno brillante rispetto all’autore del 2-0. Ranieri e Milenkovic lo controllano con estrema facilità, anche se va detto che di palloni l’ex Genoa ne ha toccati veramente pochi.

All. Pecchia: 7. Partita spettacolare quella disputata dai suoi ragazzi, schierati alla perfezione nel primo tempo. I crociati nel finale del secondo tempo si sono fatti riprendere dagli avversari, sotto di due reti a 10′ dalla fine, ma sono riusciti a resistere portando il match ai rigori, in cui la banda emiliana ha pagato l’inesperienza nella lotteria dei penalty.

Foto: Lapresse

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