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La Coppa d’Asia sottotono di Roberto Mancini, le crepe con la Federazione e le prossime partite verso i Mondiali

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Roberto Mancini
LaPresse

L’Arabia Saudita ha ormai messo ampiamente in archivio la Coppa d’Asia 2023 disputata in Qatar, ma non ha ancora finito di leccarsi le ferite. Il percorso della squadra del commissario tecnico Roberto Mancini si è chiuso molto prima del previsto, con un risultato complessivo ben al di sotto delle attese. Inutile girarci attorno, i “Falchi verdi” hanno deluso.

Prima del via della manifestazione continentale l’Arabia Saudita era additata come una delle maggiori favorite della 18edizione della kermesse asiatica. Come detto, però, il percorso della formazione di mister Roberto Mancini si è interrotto già negli ottavi di finale con la sconfitta ai calci di rigore contro la Corea del Sud, dopo aver subito il gol del pareggio addirittura al 99° minuto di gioco. La fase a gironi aveva visto 7 punti in 3 match ma senza brillare in maniera particolare. 2-1 all’Oman (ma l’Arabia Saudita era sotto fino al 78°), quindi 2-0 contro il modesto Kirgizistan e 0-0 contro la Thailandia.

Una eliminazione che ha bruciato parecchio in casa saudita, specialmente ai piani alti della Federazione. Aver strappato il tecnico jesino alla nazionale italiana è costato a carissimo prezzo a livello economico. Il contratto di Roberto Mancini con l’Arabia Saudita è quanto mai munifico e, anche per questo motivo, il mondo del calcio saudita si aspettava ben altri risultati. Occorrerà, quindi, una svolta immediata, iniziando a pensare ai prossimi impegni.

I “Falchi verdi” torneranno in campo a breve, per muovere i primi passi nelle Qualificazioni ai Mondiali di USA-Canada-Messico 2026. La prossima uscita sarà con il Pakistan, quindi il 21 marzo toccherà al match casalingo contro il Tagikistan. Il 26 marzo ritorno contro il Tagikistan, quindi il 6 giugno trasferta in casa del Pakistan. Quinto appuntamento l’11 giugno in casa contro la Giordania.

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