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Pagelle Milan-Inter 1-2, voti Serie A: Thuram match winner, rossoneri nervosi e bocciati

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L’Inter è campione d’Italia per la ventesima volta nella sua storia. La squadra di Simone Inzaghi raggiunge l’obiettivo grazie al successo per 2-1 nel derby contro il Milan. A sbloccare il risultato è il colpo di testa di Acerbi nel primo tempo, poi è Marcus Thuram a raddoppiare con un preciso diagonale su cui però Maignan è disattento. Nel finale Tomori riapre i giochi con un colpo di testa ravvicinato e gli animi si scaldano: tre espulsioni nel recupero, Theo Hernandez e Dumfries dopo essere quasi venuti alle mani e Calabria per un colpo sul volto di Frattesi.

PAGELLE MILAN-INTER

MILAN

Maignan 5. In ritardo sul diagonale di Thuram del 2-0, poteva fare qualcosa di più. Un paio di buone uscite ma non cancella l’errore.

Calabria 4,5. Buona copertura su Dimarco sulla destra, ed è un duello per nulla scontato. Ma rovina tutto con l’espulsione nel finale per un pugno su Frattesi.

Gabbia 5,5. Thuram gli fa vedere i sorci verdi con il suo movimento perpetuo. La difesa traballa.

Tomori 6.  Rivedibile in marcatura, ha però il merito di segnare il gol del 2-1 che riapre il derby.

Theo Hernandez 4. Un po’ falloso su Barella nel primo tempo, spinge poco rispetto ai suoi standard. Nel secondo tempo è sconclusionato, nervosissimo con Dumfries: rosso meritato.

Reijnders 5,5. In mezzo al campo appare sempre in ritardo con Barella e Mkhitaryan a correre praticamente ovunque. (Al 52′ Giroud 5. Non tocca un pallone.)

Adli 5. Scelto al posto di Bennacer, la sua partita viene viziata dalla mancata marcatura su Acerbi rimanendo stampato sui blocchi. Tocca davvero pochi palloni. (Al 68′ Chukwueze 6,5. Prova ad essere più vispo di Musah sulla destra, sfruttando le sue finte.)

Musah 5,5. Schierato da falso esterno, fa fatica a creare vere occasioni. (all’80’ Okafor SV)

Loftus-Cheek 5. Oggi tra le linee non punge. Vaga per il campo senza un vero e proprio compito, i palloni toccati si contano sulle dita di una mano. (Al 68′ Bennacer 6. Mette un po’ più ordine rispetto ad Adli.)

Pulisic 5. Anche lui bocciato in avanti. Tocca pochissimi palloni, la manovra rossonera è davvero ingolfata.

Leao 5. Scelto da punta centrale, nei suoi primi 25 minuti è invisibile. Poi prova due squilli, Sommer gli dice di no ma la sua conclusione era centrale e rasoterra. Poi si sposta a sinistra

INTER

Sommer 6,5. Poco impiegato nella prima ora, con un paio di interventi di ordinaria amministrazione. Gran parata su Gabbia ma non può nulla su Tomori.

Pavard 6,5. Decisivo sia avanti che in difesa: assist con la spizzata di testa per Acerbi, chiusura provvidenziale su Leao.

Acerbi 7. Segna il gol forse più importante della carriera venendo lasciato solo in area. Per il resto disputa la solita gara da leader.

Bastoni 6. Si sgancia spesso in avanti da braccetto di sinistra per dare una mano alla manovra. Pochi squilli, ma nemmeno errori. (All’88’ De Vrij SV)

Darmian 6,5. Oggi impiegato da esterno, ma ormai il suo rendimento è sempre quello: costante, sicuro e preciso. Un pezzo pregiato di questo Scudetto. (All’84’ Dumfries 4. Entra per litigare con Theo Hernandez e farsi espellere)

Barella 7. Sempre ovunque il numero 23, che non lascia intoccato un filo d’erba. I suoi polmoni sono cinque stelle extralusso, da big europea.

Calhanoglu 5,5. Oggi il turco non riesce a sganciarsi troppo al tiro, ben curato da Adli, costringendo l’Inter a trovare altre strade. (All’84’ Asllani SV)

Mkhitaryan 6. Appare nervoso, poiché all’inizio va a faccia con Adli dopo nemmeno dieci minuti. Poi si acquieta e pensa a giocare, muovendosi molto tra le linee ed impensierendo la difesa rossonera.

Dimarco 6. Oggi il suo sinistro al veleno non fa troppo male, ben contenuto da Calabria, ma l’Inter sa fare male con altri effettivi. (Al 78′ Carlos Augusto SV)

Thuram 7. Lui ricercatissimo in estate anche dal Milan, segna il gol che vale lo scudetto. Manda ai pazzi la difesa avversaria.

Lautaro 5. Martinez Continua il momento di magra per il numero 10 argentino. Ha due grandi occasioni nel primo tempo, la seconda svirgola il pallone da buonissima posizione.

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