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Pagelle Sassuolo-Inter 1-0, voti Serie A: Laurienté decisivo, Kumbulla baluardo, nerazzurri imballati

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Thorstvedt Lautaro
Thorstvedt-Lautaro / LaPresse

A partire dalle 20.45, è iniziata la sfida tra il Sassuolo di Davide Ballardini e l’Inter di Simone Inzaghi, incontro valevole per la 35ma giornata della Serie A 2023-2024. I neroverdi venivano dalla sconfitta netta per 5-1 rimediata con la Fiorentina, mentre i nerazzurri dal successo con il Torino per 2-0. Come nel match d’andata, la formazione neroverde sorprende i neocampioni d’Italia, vincendo la partita per 1-0 grazie al gol di Armand Laurienté. Il Sassuolo sale a quota 29 punti in classifica, portandosi a -2 dalla zona salvezza.

PAGELLE SASSUOLO-INTER 1-0

SASSUOLO

Andrea Consigli: 6,5. Bravo e attento l’estremo difensore neroverde. Nel primo tempo è autore di un paio di interventi importanti su Sanchez e Pavard che tengono in piedi la porta emiliana. La sua esperienza può esser decisiva in vista degli ultimi tre impegni di campionato.

Martin Erlic: 6. Gli attaccanti nerazzurri non sono in formissima, perciò c’è più spazio di manovra anche per il centrale croato ex Spezia. Molto ordinato in area di rigore, il difensore neroverde è utilissimo nella propria area, meno se deve uscire palla al piede.

Gian Marco Ferrari: 6. Coordina con determinazione il lavoro dei due colleghi ai suoi lati. Il capitano neroverde guida con decisione la difesa emiliana, lottando su ogni pallone nonostante qualche imprecisione lasciata qua e là.

Marash Kumbulla: 7. Prova grandiosa per il centrale albanese. Fa buonissima guardia in area di rigore ed è attentissimo in fase di marcatura sull’uomo che deve tenere sott’occhio, Sanchez, spezzando con i tempi giusti la linea per contrastarlo.

Jeremy Toljan: 6,5. Per sua fortuna, la deviazione con cui involontariamente serve Lautaro in occasione del gol dell’argentino non influisce per l’offside del centravanti. Buono il suo approccio difensivo al match, che limita le scorribande offensive sulla fascia. Dal 86′ Filippo Missori: s.v.

Luca Lipani: 6,5. Non si fa intimorire dall’avversario, anzi è uno dei più intraprendenti tra i neroverdi. Ama verticalizzare in tempi rapidi, e in un paio di circostanze è abile a trovare i giusti varchi per servire i compagni in area di rigore. Dal 71′ Pedro Obiang: 6. Dà più fisicità e quantità alla mediana neroverde per tenere botta alle sfuriate offensive dell’Inter.

Matheus Henrique: 6. E’ Il meno positivo dei centrocampisti neroverdi. Davanti è macchinoso, prevedibile e senza idee, nonostante abbia il piede per poter inventare qualcosa, migliorando un po’ la situazione nel secondo tempo. Dietro fa il suo, ma non è abbastanza. Dal 86′ Uros Racic: s.v.

Kristian Thorstvedt: 6. Prova a trovare spazio tra il centrocampo e la difesa nerazzurra. La sua posizione intermedia dà fastidio all’Inter che non riesce a contenerlo del tutto. Può comunque dare di più, soprattutto in fase di manovra dove si vede poco. Dal 59′ Daniel Boloca: 6. Con spirito di abnegazione si mette a disposizione completa della squadra, allineandosi agli altri centrocampisti per schermare il più possibile la difesa e la porta neroverde.

Josh Doig: 6,5. Protagonista dell’azione della rete del vantaggio neroverde, lo scozzese ha dato prova delle sue potenzialità. Si sgancia spesso dalla linea difensiva per pressare gli avversari, come fatto in occasione dell’azione del gol di Laurienté.

Armand Laurienté: 7. Partita di valore per l’esterno francese. Sin dai primi minuti mostra che può incidere sul match, riuscendo a scappare via verso la porta in un paio di circostanze. Trova un gol prezioso, lasciando di stucco Audero con una conclusione potente.

Andrea Pinamonti: 6. Non tocca molti palloni, ma quando lo fa riesce a rendersi prezioso collaborando con Laurienté. E’ molto abile nel gioco aereo, dando nuova linfa a palloni che sembravano ormai persi. Manca il suo peso in area di rigore.

All. Ballardini: 6,5. Dopo quasi due mesi dall’ultima volta, i neroverdi tornano al successo in Serie A. Un 1-0 di valore inestimabile che rilancia clamorosamente gli emiliani nella lotta alla salvezza, arrivato al termine di una partita sporca, sudata ed equilibrata, scenario che esalta le caratteristiche del tecnico ex Genoa e Cremonese.

INTER 

Emil Audero: 6. Non può nulla sulla conclusione secca e potente di Laurienté. L’ex Sampdoria difende con tranquillità la porta nerazzurra, subendo poche conclusioni e tenendo la porta tutto sommata al sicuro, escludendo la rete di Laurienté.

Benjamin Pavard: 6. Con coraggio lo si vede spesso nella trequarti avversaria, agendo spesso sul secondo palo della porta di Consigli. Dietro si limita al compitino, presidiando la sua zona di competenza senza ricorrere a interventi di ottima fattura.

Stefan De Vrij: 6,5. Il più brillante del terzetto difensivo nerazzurro. Comanda la retroguardia della sua squadra, agendo al centro della difesa e lavorando a uomo su Pinamonti. E’ davvero prezioso in un paio di circostanze dove riesce a salvare la porta.

Alessandro Bastoni: 6. Fa circolare con fluidità il pallone, lavorando con collaborazione insieme ai centrocampisti. Non è costretto a compiere interventi straordinari, mentre è paradossalmente più presente in attacco. Dal 69′ Tynon Buchanan: 5,5. Ingresso in campo dimenticabile per il canadese. Si fa vedere con costanza sulla sinistra, ma ha fretta di giocare il pallone, con la conseguenza di non effettuare mai la scelta giusta.

Denzel Dumfries: 5. Non inizia così male, ma l’errore con cui regala il pallone a Doig nell’azione del vantaggio emiliano è figlio della poca attenzione con cui interpreta questa partita. Ha un’occasione per riscattarsi nel primo tempo, senza trovar fortuna. Dal 60′ Juan Cuadrado: 6. Prova a dare un po’ di brio sulla destra. Si alza parecchio e si sovrappone sulla fascia, trovando spesso spazio per poter affondare.

Davide Frattesi: 6. Senza infamia e senza lode la prestazione dell’ex della serata. Ci mette molto impegno e tenacia, ma con la grinta mette in secondo piano l’intelligenza tattica, specialmente in fase offensiva, che lo contraddistingue. Dal 69′ Nicolò Barella: 6. In pochi minuti prova comunque a fare la differenza, nonostante non si inserisca quasi mai in area di rigore, lavorando con efficacia con Cuadrado in fase di costruzione.

Kristjan Asllani: 6,5. Non gli manca la visione di gioco, e quest’oggi lo dimostra eludendo l’intervento della difesa avversaria con un paio di passaggi illuminanti. Dà ordine alla manovra offensiva, non alzando il suo baricentro per garantire equilibrio. Dal 74′ Davy Klaasen: 6. Prova a dare ordine e fluidità alle azioni d’attacco nerazzurre negli ultimi minuti.

Henrikh Mkhitaryan: 6. Alterna fasi in cui sembra infermabile, a tratti in cui si fa fatica a individuarlo. Non riesce a dare continuità al suo incontro, pagando una condizione fisica tutt’altro che perfetta, comprensibile alla fine del campionato per un uomo della sua età. Dal 60′ Marko Arnautovic: 5,5. Messo in campo per dare più peso all’attacco nerazzurro, ma con il suo apporto il risultato che ne consegue è l’opposto di quanto sperato.

Carlos Augusto: 5,5. Uno dei più invisibili della formazione nerazzurra. Gli avversari gli sbarrano la strada, non permettendogli di agire come al solito sulla sinistra. Si propone poco e, quando lo fa, non sembra realmente convinto in fase di avanzamento.

Lautaro Martinez: 6. Prova tutto sommato positiva per il capitano nerazzurro. Non ha molti margini di manovra e, specialmente nel secondo tempo, si abbassa tantissimo per ricevere il pallone. Sarebbe tornato al gol, ma l’argentino si trovava in fuorigioco sul tiro deviato di Carlos Augusto.

Alexis Sanchez: 5,5. Gara complicata per il cileno. L’ex Marsiglia viene seguito come un’ombra da Kumbulla, il quale ha la meglio nei mismatch dal punto di vista fisico. Non dà profondità all’attacco e insolitamente è anche un po’ impreciso tecnicamente.

All. Inzaghi: 5,5. Sconfitta assolutamente indolore per i nerazzurri, che però abbandonano il sogno di conquistare 100 punti in questo campionato. Quest’oggi è mancata imprevedibilità alle azioni d’attacco nerazzurre, fattore che ha aiutato il Sassuolo a difendersi con ordine. Come nel match d’andata, i neroverdi si confermano la bestia nera della formazione meneghina.

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