La Fiorentina fa un grosso regalo al Napoli. I viola battono 3-0 l’Inter nel recupero della 14a giornata di Serie A e consentono così agli azzurri di non avere più 3 punti di vantaggio sui nerazzurri con l’asterisco. Ora le lunghezze sulla squadra di Inzaghi sono ufficiali, a parità di partite, e andranno difese con le unghie e con i denti. Il Napoli è così primo da solo. Ma è proprio guardando a questo primato in solitaria che si fanno ancor più forti i rimpianti per un calciomercato di riparazione che non è che sia stato proprio riparatore.
Se è pur vero che numericamente la rosa è rimasta intatta, con tutte le cessioni che sono state in qualche modo rimpiazzate. È pur vero che è la qualità a essersi ridotta. Al di là dell’egual valore nello scambio tra i pali Caprile-Scuffet, Billing non è un Folorunsho che aveva già la sua esperienza in Italia. E Hasa non è Zerbin, già ben adattato all’interno dell’ambiente partenopeo. Soprattutto, Noah Okafor non è minimamente accostabile, quantomeno al momento, a Khvicha Kvaratskhelia. Al georgiano la società, molto probabilmente non sbagliando, ha dato tutte le colpe di un doloroso addio. Da queste cessioni sono arrivati ben 75 milioni nelle casse del Napoli, che però non sono stati reinvestiti per accontentare Conte che ora si ritrova a lottare per lo scudetto con una rosa che esce indebolita dal mercato invernale.
Napoli a +3 sull’Inter, ma il calciomercato può essere un rimpianto
A maggio, allora, i rimpianti potrebbero essere tanti considerando anche un’Inter che in questa stagione, come dimostrato anche contro la Fiorentina, non sembra essere la squadra schiacciasassi di un anno fa. Nelle scorse settimane Conte non si è tirato indietro quando ha chiesto a più riprese dei rinforzi di spessore che alla fine non sono arrivati.
Garnacho era il grande obiettivo, sembrava vicinissimo come dichiarato dal d.s. Manna ma poi ha tirato troppo la corda dell’ingaggio. Poi è stata la volta di Adeyemi, che ha preferito poi restare a Dortmund braccio a braccio con la compagna rapper. E poi un susseguirsi di nomi. Da Amuzu a Saint-Maximin che si sono tramutati in Okafor, esubero del Milan, che non può corrispondere all’identikit dell’erede di Kvaratskhelia.
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(Photo by Spada/Lapresse)
La dirigenza partenopea aveva poi deciso di virare sul difensore per il presente e per il futuro, arrivando a offrire alla Fiorentina ben 35 milioni bellamente rifiutati. Ma magari gli amici fiorentini saranno perdonati se questo successo contro l’Inter permetterà al Napoli di mettere un tassellino importante per il quarto scudetto.
E allora il Napoli esce sconfitti da questo calciomercato invernale in cui sono stati tantissimi i movimenti delle altre squadre, ma pochissimi di spessore all’ombra del Vesuvio. Un club che sta lottando punto a punto per il tricolore non può indebolirsi a gennaio vendendo, e non sostituendo, il suo giocatore di maggior classe rischiando di avere tanti rimpianti a fine stagione e mettere a repentaglio tutto lo straordinario lavoro di Conte. Sarà solo il tempo a dirlo. Sperando che quel meme sulla base della sigla della fiction Mare Fuori “Ce sta Oka For” possa diventare il tormentone della festa scudetto.
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