Il girone d’andata, salvo sei squadre che tra oggi e domani disputeranno il 19esimo turno di Serie A, si è chiuso per tante compagini. Tra le diverse formazioni giunte a metà campionato, si può notare sicuramente la Fiorentina. La squadra toscana sabato sera alle 20:45 ha affrontato il Torino di Ivan Juric, ed è caduta sotto i colpi della squadra piemontese, in casa, davanti il borbottio dei tifosi viola. Sì, perché i supporters della rosa guidata da Vincenzo Italiano, hanno assistito ad una prima parte di stagione certamente poco entusiasmante.
La società del presidente Rocco Commisso, ha mostrato sin dal 14 agosto nel match inaugurale vinto contro la Cremonese per 3-2, segni di instabilità. Sia sul piano del gioco, sia dal punto di vista dell’intensità sul campo, piuttosto che dei risultato. La Viola da inizio campionato fatica a trovare il giusto equilibrio; sembra quasi che la personalità mostrato lo scorso anno sia stata solamente una maschera indossata per coprire delle lacune, o addirittura un semplice colpo di fortuna. E dunque paragonando l’attuale prima parte di stagione con quella 2021/22, sorge spontanea la domanda: è finita la cura Italiano?
Il crollo della Fiorentina da un anno a questa parte
Prendendo come riferimento le prime 19 partite di campionato, possiamo raccogliere dati interessanti, che ci mostrano la parabola discendente della Fiorentina rispetto allo scorso anno. Nella Serie A 2021/22 i gigliati ad oggi, si trovavano al 7° posto con 32 punti raccolti, in piena zona qualificazione per la Conference League. I gol segnati sino a quel momento erano 34, mentre quelli subiti 25. La Viola terminerà poi il campionato sempre al settimo posto con 62 punti conquistati, ed il conseguente ritorno in Europa dopo ben 5 anni (ultima volta Europa League 2016/17).
Quest’anno la musica è totalmente cambiata…in peggio. L’orchestra messa su da Italiano non sembra infatti procedere all’unisono con il maestro. 19 giornate disputate, 10° posto in classifica e 23 punti portati a casa. 3 posizioni più in basso rispetto lo scorso anno e ben 10 punti in meno. I gol segnati sono 21 e quelli degli avversari 25. Le sei vittorie conquistate sin qui sono poche se si vuole puntare in alto. Il divario rispetto alla scorsa annata è evidente; la squadra non esprime più lo stesso gioco spumeggiante di qualche tempo fa.
Il gruppo allestito in estate ha creato dunque disappunto tra gli appassionati dei gigliati. Vedremo quali ritocchi vorrà dare il patron durante questo mercato di riparazione. L’obiettivo di Italiano e della squadra non può che essere uno e uno solo: trasformare i fischi in scroscianti applausi.
Foto: LaPresse
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