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Nazionale italiana tutto l’anno: chi sale e chi scende tra i convocabili di Spalletti. Buongiorno merita la titolarità, Pinamonti nome nuovo per l’attacco?

Foto Alberto Gandolfo/LaPresse 07 gennaio 2024 -Torino, Italia - sport - ESCLUSIVA TORINO FC - Torino Vs Napoli - Campionato italiano di calcio Serie A TIM 2023/2024 - stadio Olimpico Grande Torino. Nella foto: Alessandro Buongiorno (Torino Fc) esulta dopo il gol January 07, 2024 Turin, Italy - sport soccer -EXCLUSIVE TORINO FC Torino Vs Napoli - Italian Football Championship League A TIM 2023/2024 - Olimpico Grande Torino stadium. In the pic: Alessandro Buongiorno (Torino Fc) celebrates after scoring

Il calcio italiano non è andato in vacanza neanche nella prima settimana del nuovo anno. Anzi, per la verità l’impegno è stato doppio considerando anche gli ultimi ottavi di Coppa Italia che sono andati in archivio tra martedì e giovedì. Il mese di gennaio sarà cruciale per i calciatori azzurri che vorranno provare a strappare una maglia per l’Europeo: i tanti appuntamenti previsti nei prossimi giorni sono possibili vetrine per mettersi in mostra, ma al contempo potrebbero nascondere trappole che andrebbero a inficiare su un’eventuale convocazione da parte del CT Luciano Spalletti. Andiamo a vedere chi è salito nelle gerarchie del CT toscano, e chi invece ha deluso in questi giorni.

CHI SALE

ALESSANDRO BUONGIORNO (Torino) – La rinascita dei granata passa anche dalla solidità difensiva degli uomini di Juric, garantita in primis dal proprio capitano. In più, se oltre a blindare la propria porta, il 24enne torinese si iscrive al tabellino come marcatore con una certa costanza, allora può diventare un’arma in più anche nell’area avversaria. Eccezion fatta per la rete, contro il Napoli il capitano del Toro ha offerto l’ennesima prova di qualità e solidità, confermando i passi fatti in avanti negli ultimi mesi.

RICCARDO CALAFIORI (Bologna) – La sua prestazione contro il Genoa ha impressionato. Avrà commesso qualche imprecisione tecnica col pallone tra i piedi, ma nelle letture difensive è stato semplicemente perfetto. Il classe 2002 romano sta maturando con il passare delle settimane, mostrando una confidenza da centrale di difesa davvero sorprendente considerando che è alla prima stagione in questo ruolo. Se continua a esprimersi su rendimenti del genere Spalletti gli concederà una chance.

ANDREA PINAMONTI (Sassuolo) – E’ uno di quei centravanti che, sebbene non facciano parlare di sé chissà quanto, la sua firma la mette spesso sulle partite. Ha deciso con una giocata da attaccante di razza la sfida con la Fiorentina, regalando tre punti fondamentali ai neroverdi nella corsa alla salvezza. A metà stagione è già salito a quota 7 reti nel girone d’andata, ritmo da 14/15 gol alla fine del campionato. Considerando le difficoltà di qualche attaccante più illustre, il classe 1999 può giocarsi le sue carte.

CHI SCENDE

FEDERICO GATTI (Juventus) – Errore gravissimo in apertura della sfida con la Salernitana e prestazione opaca nel primo tempo del remake del match con i granata in campionato, prima di uscire all’intervallo. Non ci si può scordare del suo apporto alla causa bianconeri dopo la debacle di Reggio Emilia, vero, ma la concorrenza al centro della difesa azzurra è talmente elevata che bastano un paio di prove non all’altezza per scivolare nelle gerarchie.

GIACOMO RASPADORI (Napoli) – Sarà un pupillo di Spalletti, ma il 23enne emiliano sta vivendo un momento di confusione, influenzato moltissimo anche dal periodo disastroso degli azzurri. Le sue qualità tecniche non sono in discussione, ma se il suo lavoro di pulizia e raccordo tra centrocampo e attacco non viene sfruttato a dovere, il centravanti ex Sassuolo rischia di risultare nullo. In contumacia di Osimhen, ha un mese di tempo per ritornare al picco di forma trovato trovato a ottobre.

MATEO RETEGUI (Genoa) – Il suo ultimo gol in campionato risale alla vittoria roboante del Grifone sulla Roma del 28 settembre, più di tre mesi fa. L’ex Tigre sta pagando una condizione fisica non al top per via dei numerosi problemi fisici occorsi nel corso della stagione. Nonostante il suo misero apporto realizzativo – 3 reti in campionato, 2 in Coppa Italia –  i rossoblù si sono espressi su livelli importanti nelle ultime settimane, confermando che il classe 1999 nato in Argentina, probabilmente, non sposta così tanto gli equilibri.

Foto: Lapresse

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