Con che modulo gioca Luciano Spalletti? La novità vista contro la Francia e i nuovi scenari

Poco più di ventiquattro ore all’inizio della sfida che vedrà impegnata l’Italia di Luciano Spalletti contro il Belgio di Domenico Tedesco, match valevole per la terza giornata della Nations League 2024-2025. Gli azzurri guardano con fiducia alla sfida di domani e andranno a caccia di punti preziosi per avvicinarsi alla qualificazione alla Final Four. Non sarà un incontro semplice, ma la spinta del pubblico dell’Olimpico di Roma darà una marcia in più ai ragazzi di Spalletti per raggiungere l’obiettivo.

Il Belgio è, dopo la Francia, l’avversario più temibile per la corsa al primo posto nel girone degli azzurri. Il ciclo d’oro dei Diavoli Rossi è quasi terminato, ma la nazionale allenata da Tedesco può contare su volti nuovi molto interessanti. La compagine belga, però, si presenterà senza l’esperienza e la qualità di due elementi quasi imprescindibili, Kevin De Bruyne e Romelu Lukaku. Due assenze pesantissime, ma il Belgio è una formazione completa e scenderà in campo con grandi ambizioni nonostante la mancanza di due pilastri della squadra.

Come si proporrà l’Italia per la sfida di domani? Dopo l’esperimento andato a buon fine al Parco dei Principi con la Francia, Spalletti ripresenterà la difesa a tre. La struttura compatta con la quale si è riusciti a spolverare i cassetti dalle critiche e dai cattivi risultati dell’Europeo è ormai il modulo che Spalletti utilizzerà continuamente. Terzetto difensivo, esterni a tutta fascia, centrocampo di qualità e intensità e doppio centravanti: questi i dogmi del nuovo corso azzurro di marca spallettiana.

Ci è voluto un po’ prima di vedere la miglior Italia con questa tipologia di schieramento. Agli Europei si era fatto un tentativo, ma non si è riusciti a trovare la quadra e le conseguenze si sono viste. Con il tempo, però, la squadra ha recepito al meglio i dettami tattici del tecnico di Certaldo, e c’è la volontà di dare nuovamente spettacolo dopo il tris rifilato alla Francia, quel bagliore di speranza che mancava dopo un triennio vissuto con poche luci e tante ombre.

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