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Zaniolo: “Tendo la mano alla famiglia Roma”

Da un paio di settimane a questa parte Zaniolo e la Roma sono stati al centro di tante discussioni. Ora arriva la lettera del giocatore

Zaniolo Roma

Da un paio di settimane a questa parte Zaniolo e la Roma sono stati al centro di tante discussioni. Il giocatore viste le diverse voci di mercato e la possibilità di cambiare ambiente, aveva chiesto di non essere convocato nella gara contro lo Spezia e questo aveva creato malcontento all’interno della società giallorossa e dei tifosi. Il giocatore e la squadra compresi i supporters sono stati agli antipodi; Zaniolo è ritornato nella sua casa a La Spezia a seguito di un inseguimento con annesse minacce.

Qualche giorno fa era arrivata la proposta del Bournemouth che voleva portarlo in Premier; il calciatore ha prima rifiutato e poi ci ha ripensato. Ma a quel punto il club inglese non era più disposto ad accoglierlo. Ora però in questa finita querelle, Zaniolo sembra pronto a tendere la mano ed a ricucire i rapporti con la Roma. Da qualche istante infatti l’ANSA ha riportato una lettera scritta dal classe ’99 ed inviata all’agenzia stessa, che racconta gli ultimi giorni vissuti: fatti di tantissima tensione. Si può leggere però anche la voglia di voler ripartire da parte del centrocampista. Ecco di seguito quanto scritto dal romanista.

Roma: la lettera di Zaniolo

“Sono state dette e scritte molte cose che mi riguardano in queste ultime settimane e parecchie non sono veritiere. Sono arrivato a Roma da sconosciuto e Roma e i romanisti mi hanno accolto come uno di loro. Mi hanno trasmesso fiducia, coraggio e affetto nei momenti terribili e bui degli infortuni. A Tirana, con quel gol, sentivo di aver ricambiato tutto ciò che avevo ricevuto, contribuendo a regalare una gioia indimenticabile a tutti i romanisti”. A 23 anni ho vissuto esperienze che molti miei colleghi non vivono in un’intera carriera: cadere, rialzarsi, cadere di nuovo, rialzarsi ancora, vincere. In questi ultimi mesi ho attraversato un periodo delicato, in cui risultava difficile capire quale sarebbe stato il mio futuro professionale. Mi sono però sempre impegnato sul campo e in allenamento con la massima professionalità. Per la prima volta in questi giorni ho avuto paura, per me e per la mia famiglia, e mi sono sentito abbandonato. Non mi era mai successo e mi sono spaventato molto. Il futuro è nelle nostre mani: io tendo la mia e mi metto a completa disposizione della famiglia della Roma”

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